Milan, è il giorno di Tomori. Ora è da scudetto. Inter, scambio Torreira-Eriksen con l’Arsenal. Juve torna su Isco. Scamacca più lontano, Llorente o Pellè. E Milik è già a Marsiglia. Reynolds alla Roma. Kokorin scommessa viola
Tutto fatto, il difensore centrale inglese Fikayo Tomori, 23 anni, è un giocatore del Milan. Stamani arriverà in città per tutta la burocrazia del caso, nel pomeriggio andrà in campo a Milanello e domani in panchina contro l’Atalanta. Si è chiusa ieri la trattativa tra il Chelsea e il Milan che prevede il prestito per sei mesi di Tomori con la possibilità di riscatto per una cifra attorno ai 28 milioni. Il difensore è il tassello che mancava per completare l’organico del Milan che ha fatto un gran mercato invernale immettendo un giocatore importante per ogni reparto. Prima il centrocampista Meitè dal Torino, poi lo svincolato Mandzukic e adesso anche il difensore. Bingo.
Ora possiamo davvero dire che il Milan è da scudetto. Fino a dieci giorni fa, infatti, i rossoneri avevano dimostrato di giocare un gran calcio, di essere una squadra con gioco, personalità ed energia, di avere un condottiero in campo (Ibra) e una guida saggia in panchina( Pioli), ma restavano forti perplessità sulla rosa incompleta. Del resto fra infortuni e squalifiche, spesso Pioli è stato costretto a giocare in piena emergenza, anche con Calabria a centrocampo, per dirne una, e alla lunga certe situazioni possono diventare penalizzanti. La società ha sistemato il tutto.
Maldini e Massara si sono mossi ancora una volta alla grande, con idee chiare, rapidità e agganci internazionali che non guastano. Meitè è un buon giocatore che saprà ritrovarsi in un ambiente stimolante, Mandzukic sfida anche sé stesso, sul modello Ibra, e Tomori è un colpo, su questo giocatore il Chelsea crede molto, era un po’ chiuso e per dimostrare ha solo bisogno di giocare con continuità. Per tutti e tre il Milan di oggi sembra l’ambiente ideale e per il Milan queste tre pedine possono essere fondamentali per continuare la cavalcata in testa alla classifica anche nel girone di ritorno. Maldini che ha piazzato anche Conti e Duarte, sta cercando pure un quarto colpo in entrata, c’è la voglia di trovare una alternativa a Teo Hernandez sulla fascia sinistra, ma l’accordo con il Barcellona per Junior Firpo rischia di saltare per problemi familiari del giocatore che è appena diventato padre e vuol restare in Spagna. Ma il discorso non è definitivamente chiuso, il Barca cercherà ancora di convincerlo per andare poi su Marcos Alonso, ex viola del Chelsea.
E se il Milan rilancia, l’Inter come risponde?
Abbiamo già detto che la difficile situazione economica del club e le incertezze sul futuro della proprietà cinese stanno condizionando e bloccando di fatto tutte le operazioni di rafforzamento che erano state imbastite da Marotta e Ausilio. Difficilmente l’Inter farà qualcosa in entrata, l’unica possibilità è legata alla posizione di Eriksen che è stato messo a bilancio per 26 milioni, ne guadagna sette netti e di fatto non viene utilizzato. Un valore che Marotta cercherà di far fruttare. Difficile, anzi impossibile, che oggi qualcuno possa mettere mano al portafogli per sostituirsi di fatto all’Inter, più facile provare qualche scambio o prestito per i prossimi sei mesi. Su questa strada ieri si è aperta la possibilità di un accordo con l’Arsenal che si prenderebbe in prestito Eriksen girando all’Inter Torreira attualmente in prestito all’Atletico Madrid dove gioca pochissimo. Torreira non è proprio Sensi, ma i due si possono assomigliare. Può essere utile? Si riflette. Nel frattempo il Tottenham è sempre alla finestra, mentre il Leicester ha chiuso qualsiasi possibilità per l’ingaggio fuori budget del danese. Per il resto dovrebbe rimanere tutto così, sembra difficile che l’Atalanta alla fine si convinca a cedere il Papu Gomez a una concorrente in zona Champions e dintorni e ancora più difficile che l’Inter investa dieci milioni su un 32enne, a meno che non riesca a vendere Eriksen e realizzare.
E la Juve?
Dalla Spagna rilanciano l’interesse per Isco da sempre accostato ai bianconeri. Un tormentone. Fuori dal radar di Zidane, quasi inutilizzato, per il centrocampista pare che il Real sia disposto a scendere a una valutazione attorno ai 15 milioni. Un affare? Si valuta e ci sarebbe perfino l’idea suggestiva di trasformare proprio Isco in quel regista che manca alla Juve, come successo con Pirlo qualche anno fa. Attorno allo spagnolo, 29 anni, c’è anche l’Arsenal.
Ma il buco più evidente nell’organico della Juve è un attaccante, un vice-Morata. E su questo Paratici si sta muovendo. Scamacca era un obiettivo forte, ora un po’ meno. Il Sassuolo continua a valutare il ragazzo una cifra che supera i venti milioni, giudicata eccessiva. C’è poi il Genoa che non vorrebbe mollarlo e chiede qualcosa in cambio. Un giro complicato che forse è già stato abbandonato. E allora?
L’idea è quella di “tamponare” per sei mesi con un ex come Llorente in uscita dal Napoli o Pellè di ritorno dalla Cina in attesa di un ingaggio. Le perplessità restano. Nel frattempo la Juve prosegue l’evidente politica dei giovani, sta scandagliando il mercato alla ricerca dei giocatori più interessanti dal duemila in poi e nelle ultime ore ha ingaggiato il terzino belga Liberato Cacace dal St Truiden e l’attaccante Lungoyi dal Lugano. Entrambi sono proprio del duemila e sembrano destinati all’Under 23.
Si complica, invece, il giovane terzino americano Reynolds del Dallas, 2001, che sembrava già fatto e pronto per il prestito al Benevento. Siamo alla telenovela o quasi, ieri la Roma si sarebbe reinserita superando l’offerta della Juve e chiudendo definitivamente l’affare. Aspettiamo conferme ufficiali.
Tornando all’attaccante, è finito un altro tormentone: Milik. Ieri il giocatore era già a Marsiglia, ha scelto la maglia numero 19, tutto fatto con il Napoli per il prestito con obbligo di riscatto a una cifra finale che sarà molto vicina ai dodici milioni. De Laurentiis ha evitato la beffa del parametro zero, il giocatore torna a giocare per andare all’Europeo, ma qualcosa continua a non quadrare. Tornano alla mente i grandi rifiuti di Milik, anche il no ai cinque milioni di ingaggio offerti dalla Roma l’estate scorsa e non solo. Perché oggi ha scelto il Marsiglia?
Chi pensava aspettasse la Juve per l’estate prossima (compreso chi vi scrive) non è stato buon profeta, ma viste le ambizioni del giocatore, pensare che questo trasferimento possa davvero essere definitivo per il futuro di Milik mi sembra eccessivo. Un parcheggio intelligente? Chissà. Avremo risposte l’estate prossima.
Risposte dovrà dare anche Kokorin, l’attaccante russo ingaggiato dalla Fiorentina. Ieri l’affare è stato chiuso con circa cinque milioni allo Spartak Mosca e un triennale sui due milioni per il giocatore. Vlahovic non è più solo, si tappa una falla in organico evidente da un anno e mezzo, anche se per sua stessa ammissione, ci vorrà almeno un mese per inserire il russo in un calcio e in un mondo diversi dal suo.
Sulle qualità di Kokorin nessuno discute, quarantotto partite e dodici gol con la nazionale, garantiscono pure Capello e Mancini che lo ha avuto allo Zenit, ma la scommessa fatta da Rocco Commisso e sul carattere del ragazzo. Focoso? Roba del genere. E’ stato anche un annetto in galera fra il 2018 e il 2019 e non solo quello, ma alla soglia dei trent’anni giura che non vuole fallire l’occasione calcistica della sua vita. Forse l’ultima. La Fiorentina lo aspetta, i suoi gol servono per la salvezza.