Juve e Allegri fermatevi: andare in tribunale è una sconfitta per tutti. Bravo De Laurentiis ma ora lascia spazio libero a Conte. Cosa c’è dietro la “fuga” di Commisso a New York?
Juve e Allegri, fermatevi! Andare in tribunale è una sconfitta per tutti. E’ vero, in ballo ci sono i 15-20 milioni (tra stipendio e bonus vari) dell’ingaggio che avrebbe dovuto percepire nella prossima stagione il tecnico di Livorno. Non sono spiccioli. Ed è anche vero che il club bianconero monitora con molta più attenzione rispetto al passato i soldi in uscita. Ma c’è anche una questio0ne di stile. Di stile Juve. Dopo le squalifiche di Pogba e Fagioli, dopo le tante voci sulla situazione finanziaria, dopo un anno9n fuori dalle Coppe era lecito sperare nell’inizio di un nuovo ciclo. Sportivo e di immagine. Si può ancora trovare un punto di incontro con Allegri? Che ha sicuramente sbagliato nella finale di Coppa Italia ma che ha regalato scudetti al club bianconero? Lo stile Juve è stato un valore nella storia del club della famiglia Agnelli. Vietato dimenticarlo.
Non siamo stati teneri nei mesi scorsi con il presidente De Laurentiis che riteniamo il primo colpevole della stagione disastrosa del Napoli. Stavolta però dobbiamo dirgli “bravo” per la scelta del nuovo allenatore. Antonio Conte è un numero uno, in tutti i sensi. E’ un tecnico capace di valorizzare al meglio il materiale che gli viene messo a disposizione. Senza nulla togliere agli altri candidati è di gran lunga la scelta migliore. Ora però De Laurentiis deve dargli mano libera.
All’interno della sua area, naturalmente. Il Presidente, di sicuro troppo invasivo negli ultimi dodici mesi, deve tornare a ricoprire la sua carica. Conte non ha bisogno di protezioni. E tantomeno di consigli tecnici. E’ un leader. Che non ha mai accettato invasioni di campo. Se De Laurentiis non “disturberà” il manovratore lasciandolo padrone del suo territorio anche nei momenti difficili (che sicuramente ci saranno nel corso del campionato…) allora il Napoli tornerà a navigare in zona scudetto.
La terza vicenda societaria che analizziamo riguarda la Fiorentina. Dopo la sconfitta nella finale di Conference il Presidente Commisso non solo non ha ringraziato il fantastico popolo viola (10.000 ad Atene, 32.000 al Franchi, 2000 al Viola Park) ma ha deciso di tornare negli Stati Uniti senza spiegare i suoi progetti sportivi. Una “fuga” sorprendente che molti hanno tradotto come la precisa volontà di liberarsi prima possibile della società. Noi non abbiamo questa convinzione. Ma aspettiamo di capire le intenzioni del proprietario del club viola. Rilanciare o vivacchiare? Non esiste una terza via. Parlate di bilancio sano e del Franchi che avrà una capienza ridotta non basta più. E’ arrivato il momento che Commisso parli di calcio.