Juve-Allegri: giusto l'addio. Alternative poche e confuse. Paratici-Inzaghi: ecco luogo e data dell'incontro. Caos serie B: vigliaccata al Palermo. Mercato, bravo Gravina. E Totti...
Tra tre ore ho il volo per tornare a Milano. Vi scrivo da un Hotel di Londra, poche ore dopo aver visto il vero calcio. Ho pensato, nelle ultime ore, cento volte se davvero in Italia siamo convinti che quello nostro sia calcio. Sono stato a Wembley, sono stato ospite della finale di FA Cup, tra il Watford italiano dei Pozzo e il Manchester City di Re Paperone. Ho visto quello che, forse, in Italia vedremo tra 20 anni o, più probabile, non vedremo mai. Steward ad ogni angolo a dare delle informazioni precise e utili. Per entrare ed uscire da Wembley ci impieghi 10 minuti, nonostante il tutto esaurito e nonostante i lavori intorno allo stadio; stanno costruendo nuovi palazzi. Non c'è la puzza dei paninari abusivi, non ti vendono magliette a 5 euro pezzotte e quando entri nello stadio è uno spettacolo per organizzazione, scenografia, impianto audio e qualità del gioco. Avevo Guardiola a 20 metri. Lo guardavo e pensavo: ma questo qui perché mai dovrebbe solo pensare di venire in Italia? Siamo il Paese che abolisce nella seconda divisione 3 squadre dal campionato, il giorno prima della partenza, e manda in serie C una squadra che lotta per la promozione due giorni dopo la fine della stagione regolare. Aboliti i play out dalla sera alla mattina. Ne parleremo più avanti. Sul campo ha stravinto il City 6-0 ma il risultato inganna. Sullo 0-0 per mezz'ora è stata partita vera e se Pereyra, ex Udinese e Juventus con possibile futuro al Torino, non si mangia il gol solo davanti alla porta forse avremmo visto un'altra gara. Il Watford parla italiano. Una squadra presa dai Pozzo in serie B inglese e portata alla fine di FA Cup davanti agli occhi del Principe William. I tifosi del Watford erano quanti quelli del City. Hanno perso, pure pesante, ma è stata una grande festa. Tifosi e giornalisti parlano dei Pozzo in Italia come la loro salvezza; la svolta. In Italia, i giornali locali, gli fanno le vignette con la loro testa nella pattumiera. Qualcuno si chiede come mai gli viene voglia a Gino Pozzo di fare la Premier. Guardiola era sereno, vince e gode. L'ipotesi Juventus sembra lontana. Sarebbe, però, l'unica vera e valida soluzione al post Allegri; se l'obiettivo è realmente svoltare in Europa.
La Juventus sapeva da un pezzo di voler dare il benservito ad Allegri. Allegri l'ha saputo un attimo dopo. Paratici ha incontrato Simone Inzaghi. La sera di Ajax-Tottenham. A cena a Piacenza, era l'8 maggio. Ci sono intese sul piano di lavoro e sul progetto tecnico. Il problema, come ha confidato Simone ad alcuni intimi, è Lotito che probabilmente la tirerà lunga per liberarlo e la Juventus non può aspettare ancora a lungo. C'è il piano Sarri e ci potrebbe essere una sorpresa che, per ora, resta nella testa di Paratici. Insomma, grandi nomi non ci sono. Il rischio di sbagliare è elevato e ad Allegri va detto solo grazie. Condividiamo che era giunto il tempo dell'addio.
Di più era difficile fare e infatti non si è fatto. La Juve, però, avrebbe dovuto lavorare prima e meglio sulle alternative che oggi risultano come un piano B, se non addirittura C. Inzaghi è un ragazzo bravo e preparato ma grande esperienza con i top player non ne ha. Un rischio. Calcolato, evidentemente, ma pur sempre un rischio.
Passiamo alla settimana tormentata in serie B. Come saprete, da anni, non siamo mai stati teneri con il Palermo. Zamparini è la rovina del Palermo, i palermitani meritano un altro Presidente, Foschi è un grande e con il suo intervento pieno di amore a Sportitalia ci ha anche commosso (ad averne gente così, con passione e non mercenaria). Sarebbe stato meglio fallire e ripartire dalla D. Però quello che hanno fatto al Palermo è grave e preoccupante. Perchè non puoi decidere a tavolino una retrocessione in serie C due giorni dopo la fine del campionato e non puoi negare i play off ad una squadra che li aveva meritati sul campo. Un campionato falsato che andava fermato prima. Se il Palermo ha commesso dei reati andava fermato ad inizio anno oppure tre anni fa. Il Palermo doveva pagare ma non così con una ingiustizia ad orologeria che fa paura. Parlo e scrivo anche contro i miei interessi. Il Palermo in B lo vedi sul computer su Dazn, in serie C lo vedi su Sportitalia. Palermo, Bari, Avellino, Catania (forse), Foggia sono grande piazze per la tv ma noi parliamo sempre per amore della verità. Quella che è stata fatta ai siciliani è una vigliaccata che non meritava di esistere e ancora più allucinante la cancellazione dei play out. Non esiste. Nella serie C bulgara queste cose non accadono. Poi, come sempre, due pesi e due misure: per i play off va bene scalare la classifica. Per i play out li aboliamo direttamente che facciamo prima. Il Perugia, per la figura che ha fatto, forse di doveva augurare di terminare il campionato 90 minuti prima nella regular season.
Infine abbiamo, finalmente, le date del calciomercato. Gabriele Gravina si è confermato un Presidente federale lungimirante e ha abolito la buffonata della chiusura anticipata. Come il resto d'Europa e avanti fino al 2 settembre. E' un lunedì ed è giusto che chiuda alla fine del mese di agosto il mercato. Così come a gennaio. Ci divertiremo nel mercato più pazzo di sempre. Da cambi in panchina a rivoluzioni di squadre. Ancelotti deve rifare il Napoli. Milan, Juve, Inter e Roma cambieranno allenatore e di conseguenza si scateneranno sul mercato. L'Inter ha risolto i suoi problemi con la Uefa e adesso Mister Zhang non avrà più scuse. Infine una considerazione su Totti: dopo quello che hanno fatto a De Rossi, contro la sua volontà, dovrebbe solo fare una cosa per essere coerente con la sua immagine: dimettersi e lasciare a Pallotta il compito di continuare ad affondare questa società.