Diniz licenziato dal Brasile. Le incredibili gesta di Ednaldo, il presidente federale che pensava di aver convinto Ancelotti
Nessuno è eterno, e va bene. Ma sei partite sembrano, sono un po’ troppo poche per valutare il lavoro di Fernando Diniz, tecnico campione della Copa Libertadores col Fluminense e CT della Nazionale brasiliana. Anzi: ex CT. Infatti nella giornata di ieri il “riammesso” presidente federale Ednaldo Rodrigues, è passato un’oretta nella sede CBF della Barra da Tijuca, a Rio de Janeiro, ha firmato l’ok per definire la lista dei giocatori che parteciperanno ai prossimi Giochi Panamericani (ci si qualifica qui per l’Olimpiade di Parigi), anche perché mancavano solo poche ore per la consegna della stessa, e ha deciso di esonerare Diniz. Non gli ha nemmeno telefonato, ha dato consegna che qualcuno lo avvisasse.
Nessuno è eterno, nemmeno noi, che salutiamo e ringraziamo il popolo di TMW con questo editoriale, ma quello che pareva finito, e presto, era proprio il presidente federale Ednaldo Rodrigues: ecco la causa di quel “riammesso”, che abbiamo aggiunto poche righe sopra. La corte di giustizia di Rio lo aveva sollevato dall’incarico il 7 dicembre per presunte irregolarità nell’elezione, avvenuta molti mesi prima, dopo un periodo di interim di circa un anno. Lo stesso tribunale aveva intimato la CBF di annunciare nuove elezioni nei successivi trenta giorni. La FIFA, sempre allergica agli interventi extracalcistici nelle federazioni, aveva espresso un deciso malumore sfociato nella minaccia, fatta giungere nei corridoi anche dei poteri forti brasiliani: agendo all’interno degli organismi interni delle federazioni si rischiava persino la squalifica della nazionale brasiliana dalle competizione calcistiche ufficiali, addirittura dal Mondiale. Vero o meno, sta di fatto che il Supremo Tribunale Federale ha riammesso il 4 gennaio il presidente Ednaldo Rodrigues al suo posto. E lui, il posto, lo ha tolto a Diniz, colpevole non si capisce bene di cosa, visto che non gioca una partita con l’amarelinha da novembre, quando uscì immeritatamente sconfitta dall’Argentina campione del mondo. Che è cambiato nel frattempo?
Facile. Il bluff del presidente di cui sopra è stato nel frattempo svelato. Ednaldo Rodrigues ha fatto sapere, urbi et orbi, che aveva in mano il sì di Carlo Ancelotti, e che sarebbe stato lui, il prossimo allenatore della Seleçao. Siccome però più che un “sì” avrà al massimo avuto un “vedremo”, il Real Madrid ha annunciato che fino al 30 giungo 2026 sarà ancora l’italiano sulla panchina delle Merengues, in Brasile qualcuno si è fatto più di una domanda: ma chi ci ha promesso sta cosa? Lui, Ednaldo, che rientrato giusto l’altro giorno in sede ha ricevuto un’altra chiamata. Quella del presidente del Fluminense, Mario Bittencourt, che aveva “concesso” il suo tecnico un po’ per rispetto alla patria e un po’ per non frenare la giusta ambizione dell’uomo, ma in cambio di una promessa: prima della Copa America, ce lo ridate. Della conversazione non è stato informato Diniz, alquanto irritato per la cosa, si dice.
Nel guazzabuglio creato dall’Ednaldo, pieno di promesse e impegni difficili da mantenere, si trova ora la federazione del Paese che ha cinque stelle sul petto, stelle che significano mondiali vinti, stelle con un po’ di muffa, visto che l’ultima aggiunta data 2002, la coppa del Fenomeno.
Sem Vergonha, senza vergogna, si dice in Brasile di una persona senza morale. Qui però, oltre alla morale manca pure un allenatore. Gli ultimi mesi, nel guazzabuglio di cui sopra, sono sempre più montate le voci di chi non gradirebbe la candidatura di un tecnico non brasiliano e l’Ednaldo non si può giocarsi la credibilità e anche l’appoggio di buona parte dell’opionine pubblica con un nome non locale come qualcuno ancora suggerisce (Abel Ferreira del Palmeiras, il primo candidato). L’opzione ad oggi più probabile, oggi, è 1uindi quella di Dorival Junior, oggi tecnico del San Paolo. Una scelta che si poteva fare il giorno dopo la rinuncia di Tite, l’ultimo CT prima dell’interim, cioè a dicembre 2022, visto che Dorival era libero, aveva da qualche settimana vinta la Libertadores col Flamengo ma era stato licenziato. Ma se la creatività appartiene ai brasiliani, figurarsi all’Ednaldo. Quindi, occhio ai colpi di scena. Anche se il Brasile e la sua storia meriterebbe un po’ più di serietà.