Bremer verso la Premier, Chiesa e Vlahovic sul mercato. La Juventus è un cantiere aperto che nessuno sa bene come finirà. La certezza è che risparmierà tantissimo (e venderà Soule)
La Juventus va in contro a un profondo cambiamento. Perché l'estate prossima ci potranno essere molti colpi di scena, alcuni magari attesi, altri che sono solo in potenza e che potranno prendere una strada oppure l'altra, indifferentemente. Bisogna però partire da un assunto valido a tutte le squadre della nostra Serie A, nessuna esclusa: tutte dovranno prima vendere. Il Napoli Osimhen, l'Atalanta Koopmeiners, il Milan uno fra Theo e Maignan (tutti e due?), la Fiorentina Nico Gonzalez, per Roma e Lazio sarà più difficile. Così la Juventus si trova in una stranissima situazione che va analizzata a fondo, reparto per reparto. Perché tutti potrebbero essere in profondo cambiamento.
In porta c'è Wojciech Szczesny ed è difficile che qualcosa cambi. Il polacco l'anno scorso ha rifiutato l'Arabia, sì, ma anche il Bayern Monaco. Non c'era nessuna intenzione di cambiare club, a Torino sta bene e guadagna 6,5 milioni all'anno. Ha ancora un anno di contratto, andrà in scadenza nel 2025 e ha sempre detto che dopo la Juve potrebbe finire in Spagna. Un condizionale, perché in queste ultime settimane si è parlato di spalmare l'ingaggio, magari arrivando ad abbassarlo intorno ai 4 milioni. Non è detto che non abbia senso, ma per ora non c'è fretta di firmare. In più Perin scade nel 2025: per questo le voci su Carnesecchi e Di Gregorio sono, allo stato attuale dell'arte, pure congetture. Sono due profili che piacciono, che magari potrebbero essere bloccati con anticipo, ma la Juve è prigioniera del contratto di Szczesny come lo è stata di altri.
E qui bisogna parlare di Alex Sandro, per la retroguardia. Dodici milioni di euro all'anno che verranno risparmiati nella prossima stagione. Poi ci sarà la conta dei presenti: Rugani va verso il rinnovo, ma piace anche al Milan. Sicuri di un posto Danilo, che ha ancora un anno di contratto, Gatti e Huijsen, che rientrerà dalla Roma e non sarà ceduto per un'altra stagione, anzi. Tiago Djalò è appena arrivato. Insomma, ne manca uno per chiudere il reparto e il nome è quello di Gleison Bremer. Nelle ultime settimane si è parlato di Manchester United, con il pagamento della clausola di risoluzione contrattuale. La situazione è questa: 70 milioni e la Juventus non potrà opporsi - il 10% dell'eccedenza a 40 milioni andrà al Torino, quindi in caso venga attivata la clausola saranno 3 milioni - in nessun modo. Sarebbero dunque 67 milioni nelle casse, con 46 di plusvalenza e la possibilità di presentarsi a uno fra Torino e Juventus per bussare alla porta di Buongiorno e Scalvini, per usare il mercato interno. Bremer di anni ne compie 28 a maggio: è nel pieno della maturità calcistica, ma la Juve qualcosa dovrà fare per ripianare le perdite di un anno senza Champions.
Palla al centrocampo. Qui fra fasce e centrali c'è un bel groviglio di situazioni. Cambiaso è l'unico sicuro di rimanere in qualsiasi caso, visto che rischia di andare all'Europeo e non ha nessun problema a rinnovare eventualmente il contratto. Timothy Weah si sarà ambientato e potrà essere un fattore, McKennie può essere un grimaldello su più ruoli. Ecco quindi che il mirino finisce su Kostic e Iling Jr: il primo era già sul mercato la scorsa estate, quando alcuni club inglesi lo avevano messo nel mirino, ma la Juve chiedeva tra i 17 e i 20 milioni per cederlo. Troppo. Invece l'inglese piace in Premier League, anche grazie alla propria nazionalità. Anche qui, la valutazione varia tra i 20 e i 30 milioni, la speranza è di accendere un'asta ma la stagione non è stata straordinaria. Locatelli e Fagioli saranno riconfermati, da capire le situazioni di Nicolussi Caviglia e Miretti. Pogba dovrà aspettare l'ultimo grado di giudizio (ma il suo ingaggio è di 27 mila euro e spiccioli all'anno, non più 8 milioni: 16 risparmiati all'anno), mentre Rabiot percepisce 10 milioni all'anno ed è il più pagato. Conoscendolo sarà difficile farlo recedere e senza decreto crescita sembra complicato spendere tutti quei soldi (a stagione) per poi averlo in scadenza ogni anno e non poterci fare plusvalenza. Per questo Manna era a vedersi il Bayern Monaco contro la Lazio: piacciono sia Goretzka che Kimmich. Il riscatto di Alcaraz attualmente pare fantascienza, da capire se ci sarà un prolungamento del prestito. Sicuramente una pedina arriverà, ma se per caso Rabiot non dovesse rinnovare ci sarebbero 36 milioni annui risparmiati fra lui e Pogba. Non poco.
Davanti siamo al paradosso. L'unico incedibile è Kenan Yildiz. Per forza, guadagna pochissimo - e avrà un rinnovo - e ha solamente diciannove a maggio. Ha ancora tre anni di contratto, a meno che non arrivino offerte spaziali (a tre cifre) rimarrà. Gli altri però creano altri intrecci: Milik probabilmente resterà per mancanza di alternative, Moise Kean guadagna quasi 4 milioni di euro all'anno e sembra aver perso un altro anno per dimostrare tutto il suo potenziale: sarebbe più che sacrificabile arrivasse una proposta. Federico Chiesa vuole un contratto da top, ma la politica della Juventus appare cambiata rispetto agli aumenti indiscriminati, soprattutto per chi non ha fatto benissimo negli ultimi anni dopo l'Europeo: anche qui, se arrivasse una proposta, Chiesa verrebbe salutato. Infine Dusan Vlahovic: l'anno prossimo andrà a guadagnare 12 milioni di euro all'anno, entra negli ultimi due anni di contratto, sarebbe l'ultima estate per guadagnare il massimo dalla sua cessione. L'idea è quella di prendere Zirkzee a prescindere dal serbo: può giocare con Yildiz, con Vlahovic, con Milik e con Kean, oppure Chiesa. Certo è che qualcuno saluterà...
... E quasi certamente lo farà con Matias Soule, che ha rifiutato un'offerta importantissima dall'Arabia in estate. Ma è il sacrificabile della Juventus, ben sapendo che il rischio rimpianto è dietro l'angolo. Però per finanziare gli acquisti - chi ha detto Koopmeiners? Ma costa 60 milioni e per ora non c'è nessuna offerta - servirà anche qualche sacrificio eccellente. Una bella gatta da pelare per una squadra che, a oggi, deve conquistare l'accesso in Champions League come primissimo obiettivo per non rischiare altri rossi a tre cifre. Certo è che risparmierà tantissimo, a bocce ferme, e che le cessioni saranno praticamente costrette. Per poi iniziare un nuovo corso, sperando che il rimbalzo sia ancora più alto di quello degli anni scorsi dove, comunque, Allegri ha raggiunto sempre una posizione Champions.