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Allegri al Psg, sarebbe la sua fortuna. E quella della Juve. Solo Pogba, senza soldi e senza idee. Inter: Lukaku-Dybala-Lautaro fanno già paura. Via Skriniar e Dumfries. Napoli: Osimhen per cento milioni. Milan, de Katelaere un crac

Allegri al Psg, sarebbe la sua fortuna. E quella della Juve. Solo Pogba, senza soldi e senza idee. Inter: Lukaku-Dybala-Lautaro fanno già paura. Via Skriniar e Dumfries. Napoli: Osimhen per cento milioni. Milan, de Katelaere un crac TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
venerdì 17 giugno 2022, 07:24Editoriale
di Enzo Bucchioni

L’incontro a Montecarlo fra Luis Campos, il nuovo responsabile dell’area tecnica del Psg, e Massimiliano Allegri ha infiammato i social per un paio di giorni. Ma il fuoco non è ancora spento. Dicono che sia stato tutto casuale del tipo “A Montecarlo anche tu? Che piacere vederti”, ma credo di aver smesso di credere agli incontri casuali fra uomini di calcio nelle hall degli alberghi quando ero ancora bambino. Un po’ come per la Befana.
Non voglio sapere cosa ci facesse Allegri, uomo di mondo, potrei anche supporlo. Ancora meno mi interessano le frequentazioni di Campos.
Comunque i due si sono visti e hanno parlato: su questo non ci sono dubbi, la conferma arriva da una bella foto. Cosa si sono detti?
Qui dobbiamo fidarci del “sentito dire” o delle ipotesi perché non avendo piazzato cimici, brancoliamo nel buio, come dicevano i cronisti di una volta.
Radiomercato che trasmette in alta, ma anche in bassa e bassissima frequenza h24, giura che Campos ha proposto ad Allegri la panchina del Psg e la letteratura racconta che l’allenatore abbia risposto “no grazie”. Un po’ come successe nella primavera del 2021 quando Max Allegri rifiutò la proposta del Real Madrid. Lontano da Livorno non può stare e Torino non è Parigi, ma neanche Madrid.

Ma è sicuro Allegri di far bene a rifiutare certe proposte? A preferire la Juve?
Fino a quando i bianconeri gli passano sette milioni netti senza chiedergli conto di zero titoli e di zero gioco, dal suo punto di vista fa benissimo.
E la Juve fa bene ad essere contenta del “no” del suo allenatore agli sceicchi del Psg, come racconta ancora Radiomercato con annesso fastidio per l’aver contattato un allenatore sono contratto?
Per me sbagliano entrambi. E l’ultimo anno tribolato, evidentemente, non ha insegnato niente né all’allenatore né alla società. Per analizzare gli errori, comincio dalla Juve.
Agnelli e C. Avrebbero dovuto essere felici delle eventuali dimissioni del tecnico per svariate ragioni, economiche, ma soprattutto calcistiche.
Non l’hanno capito che l’averlo fatto tornare è stato un clamoroso errore?
Non l’hanno capito che se non riusciranno a fare la squadra come la vuole lui, piena di campioni, giovani o vecchi non importa, e di giocatori pronti, anche l’anno prossimo sarà difficile vedere la Juve tornare a vincere?
Lo dovrebbero sapere che non ci sono soldi per fare la spesa secondo la lista di Allegri, dovrebbero sapere che al massimo arriverà Pogba, forse Di Maria e tutto il resto sarà il solito fritto misto con vecchi amori (forse Morata) e speranze di rilancio di Chiesa.
Che ne fanno di tutti i giocatori che Allegri ha già bocciato e continua a bocciare, l’ultimo Zakaria? Non gliene va bene uno e lo capiamo, ma quella Juve che ha allenato lui per cinque anni non esiste più. Il ciclo è finito. Proprio per questo, dopo un anno fallimentare, non potendo esonerare l’allenatore, la Juve avrebbe dovuto dire ad Allegri “se vuoi andare vai”, magari fregandosi le mani sotto il tavolo.
Se ci fossero idee e coraggio, ci sarebbe anche stata l’opportunità di andare a prendere un De Zerbi o un altro degli allenatori moderni, capaci di dare un gioco alle squadre, che valorizzano i giocatori e li fanno crescere, che fanno giocare i giovani, che non avrebbero cacciato Kulusevski e di sicuro guarderebbero con interesse ragazzi come Fagioli. Troppi rischi per il tuo di calcio e l’inesperienza? Perché, con Allegri non ci sono?
E se davvero Allegri ha detto no, l’errore è doppio. Lo sa che quest’anno nessuno gli perdonerà più nulla? Lo sa che dovrà tornare a vincere qualcosa fra campionato e Champions? La Juve è questa.
Ma soprattutto, come dicevamo, ha capito che la Juve i campioni che vuole lui non glieli comprerà. Il Psg sarebbe invece l’occasione giusta per tornare a fare quello che sa fare meglio, a volte benissimo, come gli undici titoli con la Juve stanno a dimostrare: mettere in campo undici campioni. O quasi.
Il Psg una tipica squadra allegriana, che aspetta solo un allenatore capace di tenere insieme il gruppo con il giusto mix, che parla poco di tattica, ma sa scegliere i giocatori per avere equilibrio e personalità, che ha carisma e sa come si fa a vincere.
Se davvero ha rifiutato il Psg, del Real sono sicuro, mi viene il sospetto che Allegri abbia paura di uscire dall’Italia, dalla sua lingua, dalle sue abitudini, che non abbia voglia di rimettersi in gioco. Comprensibile, ma alla Juve si prepari a mettere la corazza.
L’anno scorso la Juve ha sbagliato allenatore, Allegri ha sbagliato squadra e vedere buttare via l’occasione calcistica per rimediare a questo doppio errore fa sinceramente male.
Soprattutto, almeno crediamo, ai tifosi bianconeri.
Nessuno ha dimenticato una stagione senza gioco con tanti abissi e soltanto due-tre partite da ricordare, le due finali perse con l’Inter, mai in corsa per lo scudetto. Forse i social non li legge, ma tutti aspettano un Allegri diverso e aspettano soprattutto il mercato.
C’è la sensazione che neppure Pogba scaldi più di tanto. Ha trent’anni. E’ un ritorno e dei ritorni (Allegri appunto) bisogna sempre diffidare. Ma soprattutto vedono le incertezze di Di Maria, mancano due difensori centrali e due esterni, non c’è il regista e De Sciglio rinnova.
E se la Juve dovesse restare questa Allegri che farà?
Fossi suo fratello gli consiglierei di richiamare Campos e di rivedersi con le idee più chiare. Anche a Livorno se questa è la sua confort zone, mentre a Montecarlo non è a suo agio.
Questa è la Juve di fine giugno. Magari smentirà tutti, ma sarà dura.
E’ dura anche per l’Inter, forse di più, ma le idee non mancano e le strategie sono chiare. Una forte mano l’ha data la testardaggine di Lukaku che rimettendoci di tasca propria e convincendo con le buone e le cattive il Chelsea, ha apparecchiato il Grande Ritorno. L’Inter pagherà poco, meno del giusto. Un doppio affare un anno dopo.
E Dybala sta per cedere, la firma è in arrivo, forse già oggi. Ha capito che i soldi che pensava di fare non glieli da nessuno quindi meglio sfruttare la grande occasione di rilancio che l’Inter gli offre. L’idea è dare a Inzaghi un terzetto bomba Lukaku-Dybala-Lautaro attorno al quale dovrà creare nuovi equilibri.
S’è intuito che per queste operazioni e per mettere i conti in sicurezza le plusvalenze arriveranno da Skriniar e Dumfries, ma l’arrivo di Bellanova riempie la casella e il corteggiamento a Bremer sta per concludersi. Nel frattempo per me Asllani (2002) è un grande colpo, Mkhitaryan farà comodo, ma non sono sicuro che i conti torneranno. Vedremo. Se Marotta riuscirà davvero a tenere anche Lautaro, la favorita per lo scudetto c’è già.
Nel frattempo il Milan, l’altra favorita d’ufficio, sta chiudendo le operazioni impostate da un pezzo (Sanchez e compagnia) e se riuscirà a prendere De Katelaere fare un colpo vero. Il ragazzo belga (21 anni) del Bruges ha qualità, eleganza e senso del gioco. Nel campionato italiano può fare la differenza, da sottopunta sarebbe esplosivo.
A Napoli invece sono un po’ agitati per le parole di Osimhen sul suo possibile addio. Per De Laurentiis vale cento milioni e se l’Arsenal dovesse arrivare con quei soldi in bocca sarebbe un delitto dire no. E la legge del calcio di oggi, è la legge del mercato.
A De Laurentiis non chiederei di non vendere, ma di avere già in tasca i nomi giusti per reinvestire i cento milioni e fare un Napoli complessivamente più forte. Le squadre si fanno così, gli intoccabili non esistono più.

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