Rosucci: "Da sempre tifosa della Juve. Restare è una scelta che mi rende orgogliosa"
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“Vivere otto anni, andando verso il nono, tutti i giorni con la Juve: è come vivere con una persona e quindi ormai è un qualcosa che fa parte di me, della mia quotidianità. E in questo momento non potrei immaginare la mia quotidianità senza entrare ogni giorno al centro sportivo di Vinovo”. La centrocampista Martina Rosucci parla così del suo rapporto con il club piemontese dopo il rinnovo fino al 2026 firmato oggi: “Questo rinnovo ha un valore diverso da tutti gli altri, quando ero più piccola e sognavo di più. Adesso sono grande, sogno ancora, però questo rinnovo lo lego alla parola restare, di quanto sia importante rimanere. - continua la classe ‘92 ai canali ufficiali del club - È una parola che nella vita non si sente più tanto, è difficile restare. Per me restare qui è una scelta, restare con questa società è qualcosa di grandissimo che mi rende molto orgogliosa”.
Spazio poi ai momenti più belli vissuti in bianconero: “Sicuramente il primo scudetto, quando abbiamo vinto ai calci di rigore contro il Brescia, lo ricordo con grandissima emozione. Un altro momento indimenticabile è quando abbiamo battuto il Wolfsburg 2 a 0 in Germania nel 2021 e ci siamo qualificate ai quarti di Champions League: per me quel giorno lì abbiamo battuto un grande avversario europeo e per la prima volta nella mia carriera mi sono sentita di essere in una squadra competitiva a livello internazionale”.
Rosucci poi fissa lo sguardo al futuro e ai nuovi obiettivi da raggiungere: “Gli obiettivi di squadra sono quelli che conosciamo, nessuno escluso. Quelli personali vanno nella stessa direzione e in più spero il prossimo anno di fare un bel cammino europeo. Io spero di esserci ogni giorno in campo, in allenamento, in ogni partita, in che modo poi lo deciderà l’allenatore. Però esserci, ogni giorno”.
In conclusione la calciatrice parla dell’importanza di trasmettere la juventinità alle nuove arrivate: “Per me non c'è esempio migliore di esserlo per se stessi, chi entra qui al centro sportivo deve capire cos'è la Juventus. Io ero una tifosa juventina, ma non sapevo cos'era la Juve al mio arrivo. Grazie al direttore Stefano Braghin quando sono arrivata ho capito cosa voleva dire far parte di questo Club. E per me è importante che qualsiasi persona abbia queste sensazioni, che io ho imparato ad avere e che ormai sono dentro di me. Probabilmente il mio ruolo è anche questo e mi piace: penso che ormai sia cucito su di me”.
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