Girelli fa 100 in azzurro: "Questa maglia sa unire il paese. Eredi? Mi rivedo in Polli e Beccari"

Intervistata dal sito della FIGC l’attaccante Cristiana Girelli ha parlato delle sue prime 100 presenze in maglia azzurra, che le hanno permesso di entrare in un ristretto club che conta altre otto calciatrici, raccontando il suo percorso nel calcio femminile: “È un momento magico e sono orgogliosa di questo riconoscimento in questi anni ho raggiunto traguardi importanti, ma sono consapevole di poter ancora migliorare. Voglio aggiornare questi numeri il prima possibile. Il mio percorso? Ho passato nove anni a Verona dove ho esordito a in Champions League e vinto il mio primo scudetto ad appena 15 anni giocando con campionesse come Panico, Gabbiadini, Zorri, Boni che in quel momento stavano facendo la storia della Nazionale. Poi sono andata a Brescia dove sono cresciuta ancora di più e ho capito l’importanza del gruppo e infine sono approdata alla Juventus dove ho imparato a curare ogni minimo dettaglio. Il club mi ha fatto sentire atleta, professionista e ogni giorno mi insegna qualcosa di nuovo. Mi sento molto fortunata e voglio continuare a fare ancora tanti gol per onorare questi colori nel modo che meritano. - continua Girelli soffermandosi sulla maglia azzurra – Questa è la maglia che sa unire il paese interno, ogni volta che la indosso è come se fosse la prima volta, sento sempre una grande responsabilità perché so quanto vale e quante persone vorrebbero essere al mio posto. Rappresentare l’Italia è un sogno.
Alle ragazze più giovani dico parecchie cose, per prima cosa non devono dare nulla per scontato, in campo e fuori, curando tutti gli aspetti che ti aiutano a essere un’atleta migliore. Eredi? Mi rivedo in Polli e Beccari perché hanno tutte le qualità che un attaccante deve avere. Sanno che per imporsi in questo ambiente devono starci con la testa e non accontentarsi mai. Lo ripeto spesso a entrambe, insistendo soprattutto con Chiara che nonostante abbia solo 18 anni è già entrata, grazie al suo enorme talento, nel mondo dei grandi. Il Mondiale? Partecipare a un evento del genere è un traguardo meraviglioso, abbiamo sudato e lottato tutte insieme per raggiungerlo, dobbiamo avere la consapevolezza che possiamo essere artefici del nostro destino. Mi auguro che ognuna di noi si renda conto di dove sarà, dovremo dare il massimo e metterci al servizio del collettivo. Sarà un’esperienza bellissima e faremo in modo che resti nel cuore e nella mente di tutte noi per tantissimo tempo”.
