Insulti e razzismo via social, Arteta non ci sta: "Ne va della salute mentale dei calciatori"
Il tecnico dell'Arsenal, Mikel Arteta, si è espresso circa l'uso dei social media e di come essi possano influenzare i calciatori. Un tema che sta prendendo piede nel Regno Unito in queste settimane dopo gli attacchi razzisti ai calciatori del Manchester United Alex Tuanzebe e Anthony Martial, usati come capri espiatori della sconfitta casalinga contro lo Sheffield United. Il West Bromwich Albion è passato alla denuncia alla polizia per le offese e minacce rivolte al suo tesserato Romaine Sawyers, preso di mira dopo il pesante ko contro il Manchester City. L'ultimo in ordine cronologico è Alex Jankewitz del Southampton, attaccato pesantemente dopo l'espulsione rimediata dopo pochi minuti nel corso della partita contro il Manchester United.
Davanti a questo quadro Arteta ha dichairato: "Ci sono diversi tipi di abusi e vanno tutti estirpati. I social media hanno una grande responsabilità di ciò che sta accadendo, perché ne va della salute mentale dei calciatori considerando anche quanto sono esposti. Mi ritengo una persona aperta e capisco che ognuno abbia un'opinione, ma non può essere usata per insultare le persone, abusare di loro e usare uno smartphone o un computer per dire ciò che si vuole all'indirizzo di una persona che nemmeno si conosce. È una situazione che sta causando tanti danni nel calcio e alle presone pubbliche".