Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloternanaturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Inghilterra, esordio per Henderson: "Al parco ero il più piccolo e andavo in porta, li ringrazio"

Inghilterra, esordio per Henderson: "Al parco ero il più piccolo e andavo in porta, li ringrazio"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Oggi alle 13:26Calcio estero
di Pierpaolo Matrone

Dean Henderson ieri contro la Finlandia ha fatto il suo debutto con la maglia dell'Inghilterra in un match ufficiale (finora aveva giocato solo un'amichevole con l'Irlanda, tra l'altro nel 2020) e per celebrarlo la nazionale dei Tre Leoni ha pubblicato una sua bella lettera che racconta la storia, da quand'era bambino fino a quest'esordio: "Avevo due fratelli maggiori che giocavano costantemente a calcio a casa. Uno ha sei anni più di me e l'altro un anno più di me e anche se ho sempre desiderato essere coinvolto, spesso mi tenevano lontano perché ero troppo piccolo e non potevo proprio giocare quanto avrei voluto al inizio. Dall'età di due o tre anni, volevo disperatamente essere coinvolto e andare al parco, giocare con loro, quindi penso che sia da lì che provenga la mia dedizione.

Quando mi è stato permesso di giocare con loro, ero il giocatore più giovane, quindi sono stato costretto ad andare in porta e c'erano ragazzi più grandi che mi inchiodavano la palla ogni giorno. Ad essere onesti, però, l'ho adorato, quindi devo molto ai miei fratelli per avermi permesso di essere coinvolto in quel momento. Questo deve aver aiutato anche me a svilupparmi rapidamente, ottenendo quei colpi più duri fin dalla giovane età, e molti di loro sono andati a segno, ma nel corso degli anni ho iniziato a migliorare sempre di più nell'affrontarlo.

Sono cresciuto a Whitehaven, in Cumbria, e si può dire che, per fortuna, non c’era molto da fare al di fuori degli hobby per i giovani. E poiché avevo il calcio, ne ero ossessionato, miglioravo e vedevo i miglioramenti. Ricordo ancora che cercavo di migliorare sui cross e chiedevo a mia mamma e mio papà di lanciarmi le palle nel vicolo cieco di casa e penso che in un certo senso ne fossi ossessionato. Ho iniziato a giocare per un club chiamato Whitehaven Miners dove in realtà ero un giocatore di movimento. A quel tempo non volevo fare il portiere perché pensavo di essere un attaccante che segnava i gol!

Ero ancora un giocatore di movimento quando andai al Carlisle fino all'età di circa 11 anni, ma nonostante ciò, quando tornavo a casa andavo ancora in porta quando giocavo con i miei fratelli perché ero il ragazzo più giovane quindi dovevo farlo. Quindi mi classificherei come un discreto giocatore di movimento e ricordo che abbiamo avuto una partita a Blackpool, il portiere dovette ritirarsi per motivi di salute, quindi dissi che sarei andato in porta e in realtà fecibene, penso di averne parate tante. E poi in allenamento, andavo con i portieri il martedì e i giocatori di movimento il giovedì e loro mi offrirono effettivamente un contratto come giocatore di movimento o in porta. Così nasce la mia storia da portiere".

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile