Aldo Agroppi, il ricordo degli ospiti di TMW Radio
E' scomparso all'età di 80 anni Aldo Agroppi, ex calciatore e tecnico, che per anni è stato opinionista anche sulle frequenze prima di TMW Radio e poi di RMC Sport. A ricordarlo proprio gli opinionisti della radio.
Marco Piccari: "E' stato con noi per un bel tratto, ho sempre apprezzato la sua schiettezza e imprevedibilità. Potevi andare su ogni argomento con lui. Era sincero e genuino in ogni argomento. Aveva opinioni e critiche anche forti, aveva un modo diverso di comunicare, diretto. Forse è stato il primo vero grande opinionista".
Paolo Paganini: "Ho avuto la fortuna di conoscerlo alla Rai ma anche fuori dal campo, è sempre stato uno schietto e scomodo, era un uomo vero e competente. Era ingestibile ma proprio per questo non diceva mai cose banali. Non diceva mai cose scontate, era un opinionista davvero incredibile".
Paolo Pacchioni: "Mi ricordo a Italia '90 e lui era opinionista alla radio. Da ragazzo fui colpito da questo personaggio competente, mai banale, era uno che già allora usciva dagli schemi. E' sempre stato un polemista ed è per questo che accendeva le discussioni, ma era sincero, spontaneo, vero".
Antonio Sabato: "C'è l'ho avuto 6 mesi ad Ascoli in Serie A. Ho avuto un grande rapporto con lui, era un personaggio carismatico. Era uno schietto, ci convocava sempre alle 9 allo stadio per gli allenamenti, sennò ci diceva che dormivamo in campo. Ho un ottimo ricordo di lui come persona. Non era uno malleabile come tecnico. Mi ricordo contro la Cremonese, partita importante, presi una doppia ammonizione e fui espulso, me ne disse di tutti i colori. Perché ero caduto nella loro trappola, ma aveva ragione. Se doveva dire qualcosa, che fosse al medico o al presidente, la diceva senza mezzi termini".
Luciano Castellini: "Ho vissuto anni importanti a Torino con Aldo. Era quasi un fratello maggiore. Era un profondo conoscitore di calcio, era un compagno di squadra incredibile. Ho perso veramente un fratello e un compagno. Il sangue era granata. Mi ricordo tanti episodi con lui. Ogni sconfitta era una tragedia, ogni vittoria era una festa, non c'era una via di mezzo. Vincemmo la Coppa Italia col Milan e il premio fu birra e panino in Autogrill con lui. Sapeva sempre che io ero il suo scudiero, non avrebbe mai litigato con me. Non era scomodo, diceva la verità. Non era un antijuventino, era un granata ma era una rivalità sportiva e niente di più. Agroppi ha patito solo una cosa, la vittoria dello Scudetto dopo che andò via dal Torino. Se lo sarebbe meritato anche lui. Non nascerà mai un secondo Aldo Agroppi. Era una tragedia lunga una settimana se perdevi. La moglie è stata una santa con lui (ride, ndr). Portava il figlio al campo ed è veramente come lui".
Walter Novellino: "Quando arrivai al Torino mi ha aiutato tantissimo, poi anche a Perugia. E' stato mio padrino di nozze, Aldo aveva tutto, era uno diretto, schietto, era come un fratello maggiore. Mi ha sempre dato una mano in tanti momenti. L'ho sentito la settimana scorsa, mi ha detto che voleva esserci alla mia prima lezione a Coverciano da docente. Mi ha detto 'Questa non me la voglio perdere'. Ne ho avute discussioni con Aldo ma alla fine aveva sempre ragione lui. Mi ricordo una volta che me ne disse di tutti i colori per un tacco in una partita importantissima. Era uno diretto Aldo, caratteriale, ma uno buono. Non so quanto conti oggi essere così schietti. Era una schiettezza scomoda, perché quello che pensava lo diceva sempre, non era uno che ci girava intorno. Tatticamente non era uno rigido, lasciava molto spazio alla fantasia nel suo 3-5-2. Gli piaceva quello che puntava l'uomo e che creava opportunità. Non ne nascerà un altro uguale".