Bentaleb può tornare a giocare: "Non ci credo ancora. Eriksen mi ha aiutato molto"
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Nabil Bentaleb non ha più alcun ricordo del 18 giugno 2024, quando cadde a terra su un campo da calcio a 5, dove stava giocando con il fratello e gli amici, e rimase vittima di un arresto cardiorespiratorio. Si era svegliato solo due giorni dopo e non avrebbe mai potuto immaginare che un giorno sarebbe tornato sui campi della Ligue 1: "Nessun atleta professionista ha più giocato in Francia dopo quello che ha vissuto Nabil", ha spiegato Olivier Létang, presidente del Lilla, per sottolineare l'importanza della decisione presa dalla commissione medica della Federcalcio francese, che ieri ha dato il via libera al giocatore algerino per tornare ad allenarsi.
Bentaleb ha detto: "Non ci credevo. Ho avuto l'impressione che non fosse reale. Ma è stato un lavoro a lungo termine per tutto il team. Avere questa luce verde è stato un sollievo e qualcosa che ci consente di pianificare e andare avanti". È un successo frutto di otto mesi di duro lavoro, in cui l'ex Tottenham è stato supportato da un'équipe medica proveniente da tutta Europa. Con il supporto anche di giocatori che hanno già vissuto questo inferno, come il danese Christian Eriksen: "Ho parlato con lui, mi ha aiutato molto. Anche un altro giocatore, Adam Locker. Mi hanno aiutato rassicurandomi su alcuni punti e avvisandomi di cosa sarebbe successo.
Quando ho visto i miei compagni di squadra, mi sono motivato e ho ripreso a fare sport. Essere lontano dal campo, non sapere se potrai riprendere o meno, se farai ancora parte di una squadra o meno... Questo è ciò che mi ha ferito e ciò che mi ha motivato".
Ora spetta a Bruno Genesio decidere quando impiegare nuovamente Nabil Bentaleb, che non è particolarmente stressato dall'idea di tornare a giocare ad alti livelli. "Ho superato la fase in cui avevo paura e temevo qualcosa. Il rischio zero non esiste per nessuno. Ho lavorato molto, abbiamo fatto molti test, tutto è stato analizzato, studiato, questa fase è stata superata per me".
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