Ancelotti, il Real e la fine di un ciclo. Alonso, il Leverkusen e quel patto fra gentiluomini

Conto alla rovescia per l'addio di Carlo Ancelotti alla panchina del Real Madrid. Fra 4 giorni si gioca una finale di Copa del Rey, a Siviglia contro il Barcellona. Il modo migliore di prendersi una rivincita dopo le scoppole prese dai blaugrana in questa stagione e salutare sollevando un trofeo. Perché le voci di un suo addio imminente dopo questa partita si fanno sempre più insistenti, in barba a un contratto fino al 2026 e a un Mondiale per Club da giocare. Torneo che, va detto, è stato da subito indigesto al tecnico di Reggiolo. Lo scorso giugno infatti aveva dichiarato che il Real Madrid non avrebbe partecipato, costringendo il club a redigere un comunicato che smentiva questa scelta e portando lo stesso Ancelotti a fare retromarcia sulle dichiarazioni.
La fine di un ciclo, un mercato sbagliato
Di fatto, dopo sei anni spalmati in due parentesi, il ciclo è finito. Anche un maestro della gestione dello spogliatoio come lui ha faticato in una squadra piena di prime donne e con poco equilibrio, con un mercato che ha inseguito più il grande nome (Mbappé) che le reali esigenze della squadra, che di fatto non ha mai sostituito Toni Kroos e con un Luka Modric che va per i 40. Un Real che ha perso 0-4 al Bernebeu contro il Barcellona e sempre contro i blaugrana ha subito un 2-5 in Supercoppa. Che è uscita ai quarti di finale di Champions, cosa che non succedeva dal 2020. Il toto-allenatore è già partito da tempo, è spuntato nei giorni scorsi il nome di Jurgen Klopp ma il favorito numero uno è Xabi Alonso.
Il patto tra gentiluomini
Il tecnico basco era già nel mirino del Real Madrid, conteso da Liverpool e Bayern Monaco. Tre squadre nelle quali aveva giocato e vinto. Tre squadre per le quali il Bayer Leverkusen è disposto a dare il via libera. La conferma è arrivata da Fernando Carro, CEO del club tedesco, che ha parlato di un "patto tra gentiluomini". Nessuna clausola nel contratto, semplicemente un accordo verbale sancito da una stretta di mano: qualora fosse arrivata la richiesta di uno dei suoi ex club da calciatori, le aspirine lo avrebbero liberato. I tempi ormai sono maturi: Alonso, dopo aver tolto la nomea di "Nererkusen" alla squadra, portandola per la prima volta sul tetto di Germania e peraltro da imbattuta, ha deciso di restare ancora un anno per tentare l'assalto alla Champions. Le relazioni tra Bayer Leverkusen e Real Madrid sono eccellenti, ha dichiarato Carro. "E se c'è qualcosa di cui discutere, discuteremo". I tempi sembrano maturi.
