Jacobelli: "Roma, ma perché la società non parla ai tifosi?"
Ospite di TMW Radio, durante Maracanà, è stato il direttore Xavier Jacobelli.
Italia, partenza del campionato senza una vera padrona:
"Siamo solo alla quinta giornata. E' un campionato intrigante, il Toro è dal 1976 che no ns itrovava da solo i ntesta e la dice lunga su Vanoli e il suo gruppo. Dietro però c'è un gruppone con tante big che non si sono azionate. Gli impegni europei si stanno ripercuotendo e lo faranno anche più avanti. Non si può pretendere che una squadra che cambia radicalmente guida e uomini sia subito in palla. Sarà il tempo a dirci. Non si può passare dagli elogi post-City ai drammi attuali in casa Inter, mettendo sulla graticola Inzaghi e la squadra. Ci vuole molto più equilibrio".
Roma, che ne pensa del comunicato dei Friedkin?
"Non credo che questo comunicato cambi lo stato delle cose. Hanno voluto rassicurare i tifosi dopo l'acquisto dell'Everton, ma non serve un comunicato per fare questo. Ma perché non parlano e spiegano ai tifosi tutto quanto è accaduto? Hanno investito miliardi di euro, ma se non capiscono i tifosi...sono mancati di rispetto, di stile, nei confronti di un giocatore simbolo e ora allenatore. De Rossi era l'unico che poteva allentare la tensione dopo l'esonero di Mourinho. Ci sono delle logiche legate al business per quanto riguarda l'acquisto dell'Everton, ma sulla Roma non ci sono parole sul nuovo tecnico, sulla CEO che ha rassegnato le dimissioni. Mi auguro che dopo questo comunicato si passi dalle parole ai fatti. Ma continuo a non capire perché non parlino con i tifosi".
C'è una sindrome scudetto in casa Inter?
"Confermarsi a questi livelli è sempre complicato. Per l'Inter non può essere una sconfitta come quella nel derby a indurci a rivedere i giudizi".