20 ottobre 1971, l'Inter perde 7-1 a Mönchengladbach. Ma una lattina ribalterà tutto
Il 20 ottobre 1971 verrà ricordato nella storia del calcio italiano e tedesco per "la partita della lattina". Si giocava l'ottavo di Coppa dei Campioni fra Borussia Mönchengladbach e Inter. I nerazzurri commisero l'imperdonabile errore di sottovalutare un avversario all'epoca poco conosciuto, e dopo 21 minuti erano già sotto 2-1. Al 29' Roberto Boninsegna, apprestandosi a battere una rimessa laterale fu colpito da una lattina di Coca-Cola e abbandonò il campo.
Nella ripresa l'Inter, convinta di avere già in tasca la vittoria a tavolino lasciò sfogare il Borussia, che vincerà 7-1. Si apprenderà a fine gara con stupore che la UEFA non contemplava la responsabilità oggettiva, vedendo quindi materializzarsi l'omologazione dell'umiliante risultato. L'entrata in scena del legale nerazzurro Peppino Prisco cambiò le carte in tavola e forte della dichiarazione ufficiale della polizia tedesca, che aveva individuato il teppista e che egli era un olandese naturalizzato tedesco e tifoso del Borussia, il caso venne discusso alla Commissione Disciplinare dell'UEFA, che decise per l'annullamento della partita, poi rigiocata in campo neutro. Per la cronaca l'Inter vinse poi a San Siro 4-2 e pareggiò la partita d'andata rigiocata a Berlino Ovest per 0-0, accedendo così ai quarti di finale.