18 giugno 2002, lo scandalo Byron Moreno. La Corea elimina l'Italia ai Mondiali

Che qualche problema ci fosse, in quel Mondiale 2002, si era capito sin dall'inizio. Perché fra gol annullati e fuorigioco inesistente, l'Italia sembrava la vittima sacrificale del girone con Croazia, Ecuador e Messico. Però quello che successe il 18 giugno andò oltre ogni previsione. Gli azzurri di Giovanni Trapattoni avevano una rosa straordinaria, un attacco pazzesco fra Vieri e Inzaghi, Montella e Delvecchio, Totti e Del Piero. Insomma, forse una delle migliori selezioni che abbiamo avuto nel corso della nostra storia. Eppure la vittoria con l'Ecuador - 2-0 - era solo il preludio a quanto successo con la Croazia, sconfitta per 2-1, e con il Messico, 1-1 non troppo ma che basta per passare il turno.
Nel 2002 nessuna nazione ospitante non aveva ancora passato il turno dei gironi. Così anche la Corea del Sud riuscì a passare i gironi, come prima in classifica, e affrontare l'Italia. Probabilmente la FIFA non era contenta dell'incastro, ma questa è dietrologia. In compenso la designazione arbitrale - in collaborazione con la Corea ospitante - fu quella di Byron Moreno, ecuadoregno, trentatré anni e la faccia da tipo non troppo sveglio. Invece lo fu anche troppo.
Gol di Vieri subito, poi il pareggio di Seol a due minuti dal termine, quando tutti sembravano già pronti a festeggiare. Tanti gli errori sotto porta, l'ultimo esagerato ancora di Vieri, da pochi passi, oltre a Gattuso che sparava addosso al portiere. Dopo cinque minuti era stato concesso un rigore alla Corea, sbagliato, abbastanza dubbio. Nei supplementari però accade l'incredibile: Totti viene toccato in area da un coreano, magari non è rigore, sicuramente non è ammonizione perché c'è stato il contatto. Niente simulazione quindi. E poi? Tommasi segna scattando un metro dietro la linea difensiva della Corea, l'arbitro annulla fra lo stupore di tutti: sarebbe stato il golden gol. Quello che segna Ahn subito dopo.
