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Dal centro sportivo alle giovanili, l'Alcione vuole la C. Palma: "Realtà di spessore"

ESCLUSIVA TMW - Dal centro sportivo alle giovanili, l'Alcione vuole la C. Palma: "Realtà di spessore"TUTTO mercato WEB
giovedì 27 ottobre 2022, 14:04Serie D
di Claudia Marrone

Che la Serie C sia un obiettivo, l'Alcione lo ha dimostrato in sede di calciomercato: il tesseramento di Antonio Palma è stato un indizio ben chiaro.
Oltre 200 gare tra i professionisti (una in A e cinque in B), una certezza per la Serie C, un lusso per la D: questa la presentazione dell'esperto centrocampista, che ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com ha parlato della sua nuova realtà.

Una lunghissima esperienza in Serie C, poi per la prima volta la scelta di scendere in D: perché questa decisione?
"Sono sincero, le opportunità che si erano presentate in Serie C non mi soddisfacevano, mentre qui ho trovato un società ambiziosa che mi ha messo al centro del progetto, ridandomi quella fiducia che avevo un po' perso dopo un anno difficile. Ho ritrovato le emozioni perse, la voglia di giocare, sono molto felice della scelta fatta".

Questa gioia si rivede anche in campo: 2 gol in 8 partite, in una categoria sicuramente differente a livello tecnico-tecnico rispetto a ciò cui eri abituato.
"Si, la D è diversa dalla C, ma mi sono calato in categoria con molta umiltà, senza snaturarmi: l'approccio è lo stesso che ho sempre avuto con il calcio, sono rimasto me stesso, e i frutti si iniziano a vedere, i due gol sono stati una bella soddisfazione. L'obiettivo mio, però, è aiutare la squadra a raggiungere la più alta posizione di classifica possibile, il club è al secondo anno di un progetto triennale che prevedere il raggiungimento del professionismo, e io voglio dire la mia. Diventare la terza squadra professionista di Milano è l'ambizione comune. E le premesse sono buone, non solo per i risultati sportivi ma anche per quello che c'è dietro, un centro sportivo di livello e un settore giovanile che conta 400 ragazzi tra i più importanti della Lombardia. All'Alcione si impara a vedere come si lavora in un determinato contesto".

Ma la Serie D che campionato è?
"Sono passate solo otto gare, ma posso dire che vedo un torneo di buon livello, con tanta preparazione e allenamenti impegnativi, esattamente come nei professionisti. Non c'è tutta questa differenza".

A proposito di Serie C, si parla spesso di riforma, ma questa non arriva. Che stagione stai vedendo?
"Della riforma mi sembra ormai non se ne parli neppure più di tanto, vedremo il nuovo ministro dello sport che farà, io spero intanto sia approvata la riforma del lavoratore sportivo, ma queste sono questioni extra campo. Sul rettangolo verde vedo gironi sempre più livellati, forse solo il C ha Crotone e Catanzaro staccate dalle altre, ma per il resto c'è equilibrio. Mi spiace molto per la classifica del Piacenza, spero possa risollevarsi presto, mentre sono felice per quanto sta facendo il Renate, spero sia per loro l'anno giusto. È una realtà ormai consolidata in C, si è migliorata tanto negli anni e merita la possibilità di toccare anche altri palcoscenici".

Parlavi di Piacenza. Hai avuto la possibili di lavorare con il Ds Di Battista: ti aspettavi di vederlo in Serie A in breve tempo?
"A livello umano, il direttore è un'ottima persona, e lo stesso posso dire anche a livello professionale: abbiamo condiviso poco tempo insieme, ma da subito si capisce che è un gran lavoratore, segue e si intende di calcio, è uno che gira i campi per vedere i giocatori ed essere sempre aggiornato. Ha la passione che serve, e la Serie A con la Cremonese è il giusto premio. A Piacenza fu un autogol mandarlo via".

Nota sul tuo personale: vorresti ritorna nel professionismo?
"Non nascondo che la voglia e l'obiettivo ci sono, farlo con l'Alcione sarebbe il top. Spero di riuscirci".

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