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Padova, Andreoletti duro: "Broh ha mancato di rispetto ai suoi compagni"

Padova, Andreoletti duro: "Broh ha mancato di rispetto ai suoi compagni"TUTTO mercato WEB
ieri alle 22:04Serie C
di Alessandra Stefanelli

Matteo Andreoletti, tecnico del Padova, ha analizzato così il match vinto oggi per 1-0 al contro il Trento: "Oggi riesco a sorridere, c'è poco da dire... E' stata una partita che ha rappresentato lo spirito di questa squadra. Siamo andati in vantaggio su una giocata individuale straordinaria, poi abbiamo avuto delle chance per chiuderla. I miei ragazzi hanno un cuore immenso, sono emozionato ed orgoglioso per quello che stanno facendo. La squadra ha il veleno addosso, non ha vergogna a difendersi e ha grandi qualità tecniche: è qualcosa di unico. Si chiude un primo percorso, anche se soltanto per una settimana: era un passaggio determinante, si può trascorrere un Natale in vetta. Non dobbiamo mai perdere lo spirito che ci ha portato in testa alla classifica. Da allenatore mi gratifica più una partita come questa rispetto ad altri incontri in cui abbiamo giocato un calcio migliore. Conoscendomi, in caso di mancato risultato positivo non mi sarei goduto il Natale, anche se non sarebbe cambiato nulla in termini di classifica. Ora possiamo staccare per qualche giorno, godendoci le nostre famiglie e le festività: stasera è il momento di godere e di festeggiare, è giusto che sia così".

Sulla sostituzione di Broh a poco più di un quarto d'ora dal suo ingresso in campo: "Ero più arrabbiato io di lui. Senza ipocrisia, credo che essere parte di questo gruppo sia motivo di orgoglio ma che porti anche ad una grande responsabilità. Far parte di questa squadra vuol dire avere delle qualità morali non comuni: devo tenere fuori giocatori che sputano sangue e sono avvelenati dal 15 luglio. Chi dimostra queste qualità gioca o subentra, chi non le dimostra entra ed esce: Broh non aveva il veleno agli occhi, quindi è entrato e uscito immediatamente. Non possiamo essere superficiali, ha mancato di rispetto non a me ma ai suoi compagni perché c'erano fuori altri giocatori smaniosi di subentrare. Chi entra, che si chiami Kirwan, Crisetig o Broh deve dimostrare che questa maglia si indossa con orgoglio. Sarebbe facile parlare di infortunio muscolare o scelta tecnica, ma è andata così: bisogna pedalare, stare zitti e mettere le proprie qualità al servizio della squadra. Chi non lo fa, come Broh, viene penalizzato".

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