Vis Pesaro, Di Paola: "Mister Stellone fa la differenza. Ma piedi per terra..."
Nel corso della diretta odierna di A Tutta C, trasmissione targata TMW Radio e dedicata al mondo della Serie C, è intervenuto il capitano della Vis Pesaro Manuel Di Paola, che solo la scorsa estate ha rinnovato con il proprio contratto con il club. Con scadenza fissata al 2029: "È arrivato tutto in modo molto naturale e in tempi brevi. Quando mi è stata offerta questa possibilità stavo ancora smaltendo i postumi dell'infortunio rimediato al playout, ma quando Ds e presidente mi ha prospettato il tutto ho capito l'importanza del progetto, di club e personale. Poi c'è un rapporto che si basa anche sulla stima umana, e in poco tempo abbiamo fatto tutto: era la prima volta in carriera che venivo giudicato più sul lato umano che su quello tecnico, e ho apprezzato molto. Voglio davvero ringraziare tutto l'ambiente Vis Pesaro. Non nego poi che in tutto ciò ha influito anche la permanenza di mister Stellone".
A proposito del tecnico, è subentrato lo scorso anno a sei giornate dalla fine. Cosa ha dato dal momento del suo arrivo?
"Mister Stellone è un tecnico che ha calcato palcoscenici importanti, lo si è notato subito con le idee e gli spunti che ci ha dato già nella passata stagione, dove ha lavorato molto sulla testa: ci ha trasmesso la fiducia di cui avevamo bisogno. Io personalmente non ho mai trovato così tante idee affini alle personalità della squadra, ci stava proprio insegnando tanto. Quest'anno, partendo dall'inizio, sta continuando il percorso iniziato nel mini ciclo della passata stagione, e abbiamo lavorato molto in estate per assimilare i suoi concetti. Non solo tecnici, ma anche umani, ci vuole squadra dentro e fuori dal campo".
Avete un buon bottino di punti, 22 in 13 gare giocate. Vi aspettavate questo 7° posto in classifica quando siamo quasi al termine del girone di andata?
"Durante il ritiro non ero a disposizione per l'infortunio di cui prima, ma da subito avevo visto potenziale e una certa predisposizione al lavoro della rosa. Mi aspettavo di essere quella squadra che ogni domenica dice la sua in campo, che prova sempre a vincere e quando non ci riesce ha la consapevolezza di averci provato: questa è la chiave giusta. Ma ci stiamo imponendo equilibrio, perché la classifica è particolare, e può bastare poco per scivolare. Dobbiamo solo pensare a migliorare di gara in gara".
Sembra di capire che il primario obiettivo sia la salvezza matematica. Poi eventualmente tenere alta l'asticella e magari alzarla ancora di più...
"Si, è l'obiettivo che ci siamo prefissati a inizio anno: prima centriamo la salvezza, poi proveremo a fare quel qualcosa in più. Di sicuro non dobbiamo fare l'errore di adagiarsi".
Anche perché il Girone B è sicuramente molto ostico. Forse il più complesso dei tre.
"Sono ormai tre o quattro anni che gioco nel Girone B, ed effettivamente riconosco che ogni anno è sempre stato tosto e difficile, anche perché accoglie spesso le retrocesse dalla Serie B. Chi lotta per la promozione e chi per la salvezza, ma tutte sono molto ben strutturate, ogni domenica è difficile portare a casa il bottino pieno: è sicuramente un raggruppamento stimolante da affrontare".
Lo scorso anno la Juventus NG, questo anno il Milan Futuro: che idea ti sei fatto delle Seconde Squadre?
"È sicuramente un tema molto divisivo. Io vengo dal mondo delle categorie, ho giocato anche in Seconda Categoria, e posso dire che li, nelle categorie, c'è chi investe tanto per arrivare tra i professionisti: chiaramente l'avvento delle U23 ha tolto qualche posto a questi club. C'è però da dire che se fossi giovane preferirei disputare un campionato di Serie C per essere realmente formato, sarei felice di aver la possibilità di confrontarmi con i grandi. Giusto per evitare il passaggio diretto dalla Primavera alla prima squadra, che spesso è pesante perché il divario è ampio. La C, un passaggio intermedio, aiuta molto il giocatore".