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Matteo Marotta: "Giana Erminio è casa. Playoff? Dopo. Prima vanno fissati obiettivi minimi"

Matteo Marotta: "Giana Erminio è casa. Playoff? Dopo. Prima vanno fissati obiettivi minimi"
lunedì 22 luglio 2024, 15:04Serie C
di Claudia Marrone
A Tutta C
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Ospiti: Matteo Marotta A TUTTA C con Claudia Marrone
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Nel corso della diretta odierna di A Tutta C, trasmissione targata TMW Radio e dedicata al mondo della Serie C, è intervenuto il vicecapitano della Giana Erminio Matteo Marotta, una delle poche bandiere del calcio, che si appresta a vivere la sua decima stagione con la maglia della società lombarda. Proprio questo, è il primo punto toccato: "Si sentono sempre meno i giocatori che vengono definiti bandiera, ma la Giana è un ambiente che un po' si basa su questi aspetti per la costruzione delle squadre, tanto che non sono l'unico, con me c'è anche Pinto e menziono anche Perna che questo anno ha lasciato ma è rimasto in biancazzurro circa 12 anni: figure che conosco l'ambiente possono indirizzare fin dai primi giorni sia i giovani che i nuovi arrivati, che magari sono esperti ma comunque nuovi all'ambiente".

Come figura bandiera, c'è da annoverare anche mister Chiappella: da giocatore, ad allenatore. Una scelta che sposa questa linea.
"Anche la scelta del tecnico si è basta su questo dopo la retrocessione è stata fatta questa scelta che è stata sicuramente la più lineare, ed è proprio quello che dicevo prima: ci si affida a persone che conosco l'ambiente. Il Presidente Bamonte, il Direttore Colombo e Albè sanno l'importanza di queste figure".

Al netto di figure che sono rimaste, quello che sta per iniziare sembra un po' un anno zero. Che Giana dobbiamo aspettarci?
"Dobbiamo sempre tenere a mente il risultato dell'anno scorso, è stato esaltante e ha esaltato tutte le qualità dei giocatori che erano qua e di un gruppo che arrivava dalla Serie D ed è diventato consapevole, ma questo anno sarà un anno sicuramente un po' diverso, abbiamo cambiato molto e quindi dobbiamo ripartire dal nostro obiettivo che è sempre la salvezza, per poi vedere se si riesce a fare qualcosa di eccezionale come lo scorso anno. Ma si deve sempre avere l'umiltà di sapere dove ci si trova e che l'obiettivo è sempre la permanenza in categoria".

A proposito singoli che hanno esaltato le proprie qualità, il club è stato molto bravo a puntare su Fall, ora al Trapani. Quanto peserà la sua assenza?
"Abbiamo già preso un sostituto, un giocatore molto importante che è Trombetta, oltre poi a un ragazzo giovane preso in Eccellenza: diamo molta fiducia a questi due ragazzi, ma chiaramente Fall ha fatto un po' la fortuna della Giana soprattutto la passata stagione, dove è cresciuto esponenzialmente. Vorrei ricordare che Albè lo seguiva da una decina di anni, e quando c'è stata la possibilità di prenderlo non ce la siamo lasciti sfuggire: lo reputo fortissimo. Albè dice scherzando che se non avesse rinnovato Giroud il Milan avrebbe dovuto prendere Fall... li siamo forse a livelli esagerati (ride, ndr), ma il Trapani ha fatto davvero un ottimo acquisto".

Trombetta è salito agli onori della cronaca durante la Kings League, ma non sembra interessato alla mediaticità. Come lo descriveresti?
"Ne parlavamo proprio in questi giorni, e anche lui ci ha raccontato che quando entri in questi ambienti abbastanza famosi a livello social si aprono molte possibilità per sfruttare la propria immagine, ma lui non si presta tanto a questo, è felice di concentrarsi sul calcio perché vuole essere riconosciuto come giocatore di calcio a 11. È stato bravo a mettersi in evidenza, e qui torna di moda Giroud, è diventato famoso per un girata come Giroud! (ride, ndr) Magari prima o poi anche lui vorrà firmare per la Giana!".

Ma passiamo ora a un tema cui accennavi prima, gli obiettivi. La Giana i playoff li ha spesso centrati: viene forse difficile parlare solo di salvezza...
"Secondo me è importante sapere cosa la società fa a livello di mercato, si prendono spesso giocatori dalla D, si fanno valorizzazioni, c'è l'dea di far giocare quattro giovani, quindi l'obiettivo da mettere in testa ai ragazzi è quello della salvezza. Poi si può sempre fare di più, ma si fa di più se si ha l'umiltà di pensare prima alla salvezza: non voglio magari puntare ai playoff e trovarmi a lottare per la salvezza, altrimenti diventa tutto più difficile. Si deve sempre partire dagli obiettivi minimi, avendo chiaramente la voglia di raggiungere quel sogno che spesso si è realizzato. Lo scorso anno anno i playoff ce li siamo goduti, è stato un vero dispiacere vedere come siamo usciti, per quel gol valido che la tecnologia non ci ha assegnato (LEGGI QUI): non pensavo di andare in Serie B, sarebbe stato difficile, ma avremmo voluto continuare il sogno, soprattutto come annate come quella vissuta. Non voglio fare vittimismo, ma è stato triste, noi ci tenevamo a passare il turno contro la Triestina".

Generalizzando al campionato, il livello sembra alzarsi ogni anno. Che stagione ti aspetti per quel che riguarda il Girone A?
"Sarà un campionato complicato, le neo promosse sono ostiche e ben gestite per inserirsi nella Serie C, il discorso salvezza sarà difficile. Come lo sarà la vittoria del campionato, ci saranno squadroni come Padova, Vicenza e Triestina, ma anche formazioni come Lecco e Feralpi retrocesse dalla B. È un girone in cui ce la si può giocare con tutti, ma in senso di grande competizioni, tutte le squadre sono forti, non ci sono più squadre sprovvedute, e neppure club che a metà anno palesano difficoltà: mi aspetto almeno che non succeda più".

In conclusione, cosa è la Giana Erminio per Matteo Marotta?
"È casa, è la squadra in cui ho vissuto praticamente la mia vita calcistica. Menziono anche Piacenza, ho quasi sfiorato la B, ma la Giana Erminio è casa. Ho sempre un contratto annuale, e in estate qualche chiamata mi arriva, ma dico sempre che devo prima aspettare la Giana, che è la mia famiglia, è casa: non voglio sentire nulla prima di aver parlato con loro. Quando sono tornato per la D ho voluto mettere a disposizione la mia esperienza per aiutare a migliorare la squadra, quando posso anche con consigli: era un percorso che era giusto fare, se non lo avessi fatto mi sarei pentito, ma ho un bagaglio in più per poter dare il mio contributo".

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