De Paola: “Juve, fase critica. Conte e Gasp uniche soluzioni credibili”

Il direttore Paolo De Paola è intervenuto sulle frequenze di TMW Radio durante l’appuntamento quotidiano con Maracanà. Queste le sue parole.
Vedere un Tonali che rende così bene in Premier League cosa fa pensare?
“Questo fa pensare che diverse cose che facciamo in Italia viene apprezzata all’estero. La valorizzazione dei nostri giovani viene apprezzata all’estero come succede con Tonali e Calafiori. Questo può aumentare i rimpianti, ma può spingere sempre più club ad andare su questa strada”.
Che Italia ha visto ieri contro la Germania?
“È una partita che fa rabbia perché si poteva vincere. Sei stato superato su calcio piazzato, non ne vogliamo fare un dramma ma queste ingenuità e questi errori tecnici importanti sono significativi. Ho visto errori del nostro portiere, ho visto poco da Raspadori, si può fare qualche critica individuale. Non ci voleva questa occasione sprecata”.
Che risposte ha dato Kean?
“Non mi è piaciuto tantissimo, mi è sembrato troppo leggero e vorrei vederlo più cattivo. Faccio però la tara con quanto abbiamo visto negli anni scorsi, noi subivamo anche la Macedonia del Nord mentre ieri siamo stati forse anche superiori alla Germania, che rimane una delle nazionali più forti dal punto di vista caratteriale. Rispetto alla povertà espressa negli ultimi anni c’è già stato un miglioramento”.
Che giudizio bisogna dare su Spalletti?
“Lo reputo il miglior allenatore che abbiamo in Italia in questo momento. Quello che si vede in nazionale è quello che si vede in Serie A, spesso si vedono degli errori banali a livello individuale in fase difensiva. Il Napoli di Spalletti era una macchina da guerra che vedevo molto simile al primo Milan di Sacchi, una squadra che toglieva il fiato agli avversari con la sua fase offensiva. In Italia concedere la ripartenza all’avversario sta diventando una consuetudine che sta smontando un’idea di calcio che ha modificato il nostro calcio basata sulla costruzione dal basso. Spalletti vuole riconquistare alto il pallone e tenere alta la difesa, ma la concentrazione e l’attenzione per rimanere alti può svanire con dei blackout che devono far riflettere. Tenere l’attenzione per 90 minuti è complicato e dispendioso, mi aspetto quindi che allenatori come Spalletti, Conte e altri prendano dei provvedimenti su queste improvvise sbandate”.
Cosa dobbiamo aspettarci da questa fase critica della Juventus?
“È una fase critica e incerta, sbilanciarsi è difficile. Andando avanti con alti e bassi si rischia di uscire anche dal quarto posto, la cosa più preoccupante è l’idea di traghettatore che arriverebbe a che condizioni? Non potrebbe aver alcun ascendente sullo spogliatoio, a meno che non abbia una forza tale da poter immaginare un impegno anche per la prossima stagione. Sarebbe però un ripiego, a questo punto deve essere fondamentale rilanciare questa squadra, che dopo aver aspettato tre anni può aspettare il quarto anno ma poi deve iniziare con un allenatore consolidato. Gli esempi sono Conte e Gasperini, Klopp è impossibile staccarlo dal progetto Red Bull. Conte ti dà immediatezza, Gasperini progettualità. Qualunque altra soluzione sarà un ripiego e sgretolerebbe ulteriormente i rapporti nello spogliatoio”.
