TuttoC.com sui rapporti tra terza e seconda serie: "Il calcio italiano è peggio di un condominio"

TuttoC.com, attraverso la penna dell'editorialista Luca Bargellini, analizza lo stato di salute del terzo campionato italiano e i rapporti che ci sono con la cadetteria, la Serie B: "Ci sono cose che non capisco e probabilmente non capirò mai. In particolare sulle scelte comunicative che alcuni degli attori presenti sul palcoscenico del pallone hanno deciso d’intraprendere in questo periodo. Come molti di voi si ricorderanno, alcune settimane fa, dopo un lungo silenzio, sono iniziate a trapelare alcune prime indiscrezioni riguardanti la “famigerata” riforma del sistema calcistico italiano, in via di sviluppo in federazione. Una rivoluzione, questa, che Gabriele Gravina e il suo staff stanno partorendo oramai da mesi (per non dire anni) nel silenzio più totale. Se ne parla, a volte, ma mai in modo approfondito e diretto. Solo accenni leggeri. Vaghi. Generali. Per un disegno appena abbozzato (si parla di tre serie professionistiche con 18 squadre cadauna, con un taglio 46 società rispetto al numero complessivo attuale) dove i punti di difficile comprensione non mancano e sui quali mi sono già espresso due settimane or sono.
Quello che, invece, ha colpito particolarmente la mia attenzione nelle ultime ore è legato alle strategie comunicative di alcuni soggetti interessati. Nel caso specifico quelle della Lega di B, inquilino del piano di sopra rispetto alla Lega Pro. Nel documento riassuntivo reso pubblico in merito all’assemblea ordinaria tenutasi a Milano si dà, infatti, ampio spazio al tema della riforma. Si palesa l’appoggio alle idee del presidente Gravina, ricordando come sia stato il torneo cadetto a dargli sostegno in prima battuta, ma anche di come sia fondamentale un lavoro d’intesa fra tutte le componenti “per il rilancio del sistema Italia”. Niente di strano direte voi. Almeno fino all’ultimo paragrafo che recita:
“Ribadita in modo unanime la contrarietà all’ingresso delle seconde squadre nel campionato di B, ipotesi che risulterebbe lesiva per il regolare svolgimento del torneo”.
Fermi tutti… Spiegatemi. Si parla di riforme, palesate il vostro appoggio a lettere cubitali e poi dite no ad uno dei pilastri (nonché una delle poche novità vere) del lavoro federale degli ultimi anni? Che senso ha una presa di posizione simile? Non è come negare, nei fatti, l’appoggio a tutto il ragionamento alla base del lavoro svolto?
La cosa mi incuriosisce e mi stupisce, ma non sul fatto che la B si sia schierata nuovamente contro il mondo della Lega Pro. Sapete bene come il sottoscritto la pensi sul tema seconde squadre (vi prego non fatemelo ribadire, grazie!), ma una scelta di campo espressa in questi termini sa tanto di snobismo puro e semplice. Tenetela voi questa robaccia, noi siamo noi e non la vogliamo!
Gravina continua a star zitto ed aspettare il giorno dell’annunciazione “urbi et orbi” del suo nuovo mondo del pallone, ma qua siamo ancora alle scaramucce fra inquilini del medesimo palazzo. Il 30 ci sarà un nuovo Consiglio Federale dal quale, si spera, qualcosa di nuovo possa uscire. Ci credo poco, ma tant’è. Nel frattempo inizio a redigere il documento sulla riunione di condominio…"
