Pro Sesto e salvezza. Albertini: "C'è fiducia: torneremo a vincere e convincere"
"Dopo il girone di andata intrapreso, ci saremmo aspettati un girone di ritorno sicuramente più tranquillo rispetto a quello che invece viviamo, ma ci sono molti fattori di cui tener conto, non ultimo il cluster Covid-19 che ha condizionato il nostro cammino, obbligandoci a giocare ogni tre giorni: la squadra ha perso un po' di brillantezza, ma è ben costruita. Al netto di una posizione di classifica meno serena, siamo fiduciosi che riprenda a vincere e convincere. La convinzione è quella che ci sta mancando, e che tempo indietro ha sopperito a tante cose: ma ripeto, c'è fiducia": parola di Gabriele Albertini, presidente della Pro Sesto, neo promossa in Serie C dopo il convulso campionato di D della passata stagione, e ora in lotta per la salvezza diretta.
Ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, il numero uno biancoceleste ha raccontato il mondo sestese.
Si sta valutando l'ipotesi dello slittamento del termine della regular season: sarebbe giusto posticiparlo?
"Non credo sia tanto una questione di termine, le gare vanno recuperate prima delle ultime due della regular season, l'importante è il trattamento. La regolarità del campionato è dettata dal fatto che tutti devono avere le stesse condizioni, queste devono rimanere tali per un equo trattamento. I recuperi vanno disputati con le condizioni messe in atto finora, e a cui noi, come altre squadre, ci siamo adattati".
Archiviata la parentesi maschile, avete invece grandi soddisfazioni con il calcio femminile: primo posto in classifica nel torneo di C.
"E' ormai qualche anno che le ragazze ci stanno regalando soddisfazioni, ma oltre quella che è la classifica, la gioia ha radici più profonde: nel giro di 3-4 anni siamo riusciti a costruire un vivaio femminile, con sei squadra giovanili, linfa poi per la prima squadra che sta primeggiando anche a cospetto di club più strutturati di noi. Siamo molto orgogliosi di questo, anche perché per noi il calcio femminile è un asset importante".
Il calcio è questione di famiglia: suo fratello, Demetrio Albertini, non necessita di presentazioni. Vi confrontate mai circa la gestione del club?
"Il confronto che abbiamo è come quello che c'è tra fratelli. Demetrio è interessato e curioso di capire come girano le nostre realtà, anche se in questo ultimo anno è difficile fare valutazioni. Però ci unisce molto anche l'amore per il calcio, di questo parliamo tanto".
Il Milan sembra nel destino della Pro Sesto, in rosa il figlio d'arte Christian Maldini: che rapporto c'è con il padre, Paolo Maldini?
"Con Paolo abbiamo un rapporto di cortesi e rispetto di ruoli e figure, anche perché con il Milan cerchiamo collaborazione. Christian è un capitolo a sè, non fa pesare il cognome che porta e lo spazio che ha conquistato dopo una prima parte in cui non giocava molto, se l'è guadagnato sul campo: per lui questo deve essere motivo di orgoglio. Ha lavorato ed è stato premiato".
Si potrebbe magari unire la famiglia Maldini, con l'innesto di Daniel, il prossimo anno?
"Magari! (ride, ndr) Daniel è forte, e sta facendo un ottimo percorso: ha tante qualità, ma credo sia già in un'orbita più ampia rispetto alla nostra".