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Entella, Gallo: “Ho tolto i telefoni per creare il gruppo. Promoziono merito della squadra”

Entella, Gallo: “Ho tolto i telefoni per creare il gruppo. Promoziono merito della squadra”TUTTO mercato WEB
ieri alle 18:34Serie C
di Luca Bargellini

Condottiero della Virtus Entella fresca di promozione in Serie B, Fabio Gallo si è raccontato nel corso di un'intervista concessa ai microfoni di SkySport. Iniziando dalla matematica certezza del salto di categoria arrivata prima ancora di scendere in campo contro l'Arezzo a causa del ko della Ternana contro Milan Futuro. "Sicuramente non è stato semplice - spiega il tecnico -, perché la nostra stagione passava dalla partita della Ternana. C'è stata tensione, io e il mio staff l'abbiamo vista nel nostro ufficio mentre ai ragazzi avevo chiesto di provare a isolarsi, ma sapevo benissimo che sarebbe stato impossibile farlo. Nel momento in cui la partita si è conclusa è esplosa la gioia all'interno dello spogliatoio e da lì in poi è stata una festa unica coronata con la prestazione molto buona dando dimostrazione di grande professionalità e rispetto per l'avversario e per il campionato".

Sentiva già vibrazioni diverse da quest'estate?
"Sicuramente il ritiro fatto a Tavarone, in una zona tranquilla dove siamo stati trattati benissimo, ha dato la possibilità ai ragazzi di conoscersi e di frequentarsi h24. Le sensazioni sono state sin da subito positivo, sono delle anime che si sono unite che hanno maturato amicizia e voglia di stare assieme fin dal primo giorno".

Com'è nata l'idea di togliere i telefoni ai calciatori?
"L'idea nasce nella passata stagione, non sono uno che ama stare dentro lo spogliatoio dei giocatori perché da calciatore mi dava fastidio e quindi cerco di farlo il meno possibile. Però quando entravo lì o nella sala medica vedevo i ragazzi concentrati sullo schermo del telefono e non sul compagno, allora quest'anno ho chiesto alla società la possibilità di fare una cosa del genere e ho deciso di far acquistare una sorta di bacheca con delle tasche. Ho chiesto in maniera democratica, ma non c'era la possibilità di dire di no, di lasciare il telefonino fuori dallo spogliatoio e di parlare un po', come si faceva quando giocavo io. La voglia di conoscersi, di riconoscere la voce del compagno per provare a creare qualcosa di diverso rispetto a quello che succede nella normalità dei ragazzi adesso. Devo essere sincero, è stata una cosa che i ragazzi hanno preso alla lettera e lo fatto tuttora. Non ho mai controllato, non ho mai avuto il bisogno di farlo perché quando vai in ritiro e vedi che i ragazzi si fermano e parlano senza guardare il telefonino o giocano a carte, si è creato qualcosa di unico e quello è stato il primo tassello per far sì che venisse fuori un gruppo straordinario come quello che c'è oggi all'Entella".

Quanto avete puntato sui tagli degli esterni?
"Lo ritengo qualcosa di fondamentale nel 3-5-2, se fatto con esterni di qualità importanti sia nell'arrivare sul fondo ma anche nel crossare col piede sbagliato, perché dai meno certezze ai difensori che perdono quelli che sono i riferimenti. Ci abbiamo sempre lavorato e creduto, in questo modulo è qualcosa di straordinario perchè vuol dire che hai una capacità offensiva importante".

La mancanza di un vero bomber è stato un punto a favore?
"Questo è un aspetto che mi fa molto piacere, perché quando hai tanti giocatori che arrivano al gol e non hai un bomber da 20 gol vuol dire che è un gruppo che ha lavorato e ascoltato, qui c'è una grande qualità: quella di mettere in pratica velocemente ciò che gli propone. Il fatto che tanti giocatori abbiano fatto parecchi gol centrocampisti come Franzoni, Corbari, Di Noia è un aspetto che mi piace molto".

La solidità difensiva ha fatto la differenza?
"Un altro aspetto sul quale abbiamo lavorato e al quale tengo molto, rendono veramente quello che è stato questa stagione, frutto della voglia dei ragazzi di mettersi a disposizione e del lavoro straordinario del mio staff: abbiamo dei compiti ben definiti, con tante figure che hanno dato il loro apporto nel quotidiano".

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