Ds Audace Cerignola: "D'Andrea verso il Catania. Longo? Non mi pare motivato"
Elio Di Toro, direttore sportivo dell'Audace Cerignola, è intervenuto nel corso di “A Tutta C”, approfondimento di TMW Radio sul mondo della Lega Pro per parlare del presente e delle ambizioni del club pugliese in vista della prossima stagione:
Direttore, che idea si è fatto sul progetto delle formazioni U23? Per la prima volta la prossima stagione una delle tre farà parte del vostro girone.
"Innanzitutto hanno portato una ventata di novità che al calcio fa bene. È importante per i ragazzi che escono dalla primavera di club importanti. Poi ci sono vari punti di vista. Un conto è affrontare piazze in cui fanno crescere i giovani e un conto è affrontare un club che vuole vincere. Per noi sarà una novità, vedremo come andranno le cose. Va detto, però, che perdiamo la possibilità di prendere giocatori da questi club. Questo è un modo diverso di farli crescere”.
Uno dei "problemi" legati alle Under23 è quello dell'altissimo numero di calciatori a loro disposizioni provenienti dal settore giovanile della Prima Squadra.
“Credo che Benedetti abbia sollevato un discorso giusto. Non avendo dei settori giovanili con la grande potenzialità di questi club, perché a noi basta un giocatore in prima squadra per essere felice, non c’è una misura di mezzo. Anche il potenziale economico è molto diverso e soprattutto l’impatto economico è più incisivo. Io credo che aver fatto questa cosa sia stato un modo per la grandi società per mettersi alla prova. Stanno valutando questa forma che porta a tenersi i giovani in casa. Se ci pensate la Juventus ha avuto ragione perché ha trovato due giocatori che sono andati a giocare a Frosinone da titolari, uno che è andato alla Roma, oltre che Miretti e Illing”.
Torniamo a parlare dell'Audace: cosa vi ha spinto a confermare Raffaele in panchina?
“Abbiamo conosciuto un tecnico con un’idea di calcio che si sposa con la nostra filosofia. Ha conosciuto l’ambiente e lui ci ha dato una grande spinta in classifica. Ci sono condizioni umani e lavorative per continuare insieme”.
Spazio al mercato. Per D’Andrea e Capomaggio si parla di un forte interesse del Catania. Qual è la situazione?
“Per D’Andrea siamo in via di conclusione per il passaggio al Catania. Lui si sente stimolato dalla prospettiva e dal punto di vista tecnico di questa nuova avventura. Scanso di qualche cosa di imprevisto, che nel calcio può accadere, abbiamo definito la situazione. Capomaggio è un giocatore sul quale non c’è solo il Catania. È cresciuto tantissimo ed ha delle caratteristiche non facilmente reperibili sul mercato. Credo sia giusto valutare bene la situazione perché chi compra deve essere consapevole di dover fare una grande spesa. Se ciò non dovesse essere, rimarrà con noi anche perché noi non vogliamo smantellare la squadra”.
Non solo uscite ma anche acquisti: Sebastiano Longo dell'Igea Virtus è un nome forte?
"Devo essere sincero. Negli ultimi giorni il ragazzo sta tentennando perché ha ambizioni diverse. Probabilmente non ha ancora partorito la voglia di tornare a fare calcio in C. Un giocatore se non è motivato o non sente di fare le cose è giusto che faccia un’altra strada”.