Stroppa-Corini-Stroppa, la Cremonese fa retromarcia dopo un mese. La scelta pagherà?
Il cambio di panchina non sempre funziona e ne sanno qualcosa a Cremona dove la decisione fa di esonerare Giovanni Stroppa, già alla guida della formazione nella passata stagione, e affidarsi a Eugenio Corini è durata appena 33 giorni in cui il neo tecnico era partito bene – due vittorie e un pari nelle prime tre – prima di inciampare contro Pisa e Mantova e venir sollevato dall’incarico a favore del suo predecessore.
Si tratte dell’esonero più veloce nella storia della gestione Arvedi iniziata nel 1997 che sconfessa il tentativo di proporre un modulo nuovo che potesse valorizzare maggiormente due dei colpi degli ultimi mercati come gli esterni Jari Vandeputte, arrivato in estate dal Catanzaro, e Dennis Johnsen, prelevato a gennaio dal Venezia. I due sotto la gestione Stroppa si sono dovuti sacrificare giocando da mezzali, esterni a tutta fascia o anche seconda punta. Ruoli che possono fare, ma che non sembrano valorizzare le loro caratteristiche e per questo con il passaggio a un 4-3-3 o 4-2-3-1, moduli d’elezione di Corini, si pensava che potessero mostrare anche in grigiorosso tutto il loro potenziale, ma l’esperimento non è durato abbastanza per dare i suoi frutti.
Ora c’è il rischio di tornare al passato, visto che Stroppa non è mai stato convinto dalla difesa a quattro, e pare che proprio questo fosse uno dei motivi che portarono all’esonero un mese fa, con i due calciatori che torneranno dunque a giocare in ruoli non loro. Un ritorno al passato che sembra cozzare con i desiderata di quella società che lo ha richiamato. A meno che in questa pausa il tecnico non abbia riflettuto su un cambio tattico che però – dice la sua storia – non appare nelle sue corde. La domanda a cui solo il campo potrà rispondere in casa grigiorossa è: "Questa scelta pagherà?".