Salernitana, Gentile si presenta: "Grande piazza e pubblico speciale, pronto a dare il massimo"

E' stato il primo acquisto targato Gianluca Petrachi, un giovane che ha voglia di emergere in una piazza importante e affamata di riscatto come quella di Salerno. La formula del trasferimento è il prestito secco, segnale evidente che la Fiorentina non ha voglia di perdere a titolo definitivo un talento che ora ha una occasione unica per dimostrare il proprio valore. Ecco le prime dichiarazioni del nuovo difensore della Salernitana Davide Gentile, rilasciate sui canali ufficiali del club: "Sensazioni bellissime. La Salernitana non ha bisogno di presentazioni, è una società importante con tifosi importanti. Voglio solo dimostrare di poter fare bene in questa piazza. Non possiamo far altro che dare il massimo, non vedo l'ora di dimostrare il mio valore".

Obiettivi?

"Aiutare la squadra a fare gol, mettermi a disposizione del mister, del direttore e di tutti i miei compagni. Aiutare la squadra a vincere più partite possibili".

Sulla carriera.

"Sono partito dall'under 17 con mister Carmine Nunziata, che conosce anche Pirola. Ho fatto un percorso con l'under 17, under 18 e under 19. La partita più bella è stata quella con la Spagna, contro giocatori che giocavano al Barcellona e altre pazze importanti. È stato bello confrontarsi con giocatori che ora sono in palcoscenici importantissimi".

Sulle caratteristiche.

"Il fisico mi aiuta tanto, il difensore deve avere struttura e tenere l'impatto degli attaccanti, che in Serie B sarà elevato. La fortuna però è che nonostante la mia altezza, ho velocità e rapidità. Ho questa qualità e cerco di sfruttarla al massimo. Essere ambidestro poi è una cosa che mi aiuta tanto, nel calcio di oggi è una cosa fondamentale. È come una partita a scacchi, può aiutare adattarsi in ogni posizione del campo e in ogni stile di gioco".

Sulla Fiorentina.

"È tra le squadre più importanti d'Italia, anche per il settore giovanile. Ci sono istruttori e giocatori di alto livello. Sono stato allenato da Alberto Aquilani in Primavera, mi ha dato tanto. Allenatore e persona speciale. Quando mi allenavo con la prima squadra non potevo fare altro che ammirarli e imparare da loro. Esperienza che mi ha dato tanto soprattutto dal punto di vista mentale, fisico e come uomo e calciatore".

Hai un rito scaramantico?

"Tocco il crocifisso prima della partita, me l'ha dato la mia famiglia. Un saluto e forza Salernitana".