Mantova, Possanzini: "Sassuolo? La più forte: se la giocherebbe in Serie A"
L'allenatore del Mantova, Davide Possanzini, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Sassuolo, prevista domani alle 17.15: "Secondo me abbiamo un’unica possibilità, quella di fare una partita seguendo il nostro modo di giocare, come abbiamo sempre preparato le partite dall’inizio dell’anno e come facevamo l’anno scorso" - le sue parole raccolte da Sassuolonews.net - ". Di fronte abbiamo quella che è forse la squadra più forte del campionato, anzi togliamo il forse. Abbiamo un’altra partita in cui possiamo confrontarci con una formazione veramente forte, quindi motivazioni in più di sicuro. Dobbiamo giocare cercando di fare la prestazione e per capire a che punto siamo e dove possiamo arrivare, sia dentro la partita che in campionato".
Sul Sassuolo poi non ha dubbi: "Ho guardato attentamente non solo l’ultima partita ma anche tutte le altre, anche perché nonostante il fatto che ci debba giocare contro è una mia ex squadra e la guardo sempre con piacere, come dicevo prima ci sono giocatori fortissimi che seguo e mi a piacere che facciano bene. E’ una squadra forte, ovvio che adesso Fabio (Grosso, ndr) mi vorrà male ma dico che secondo me è la squadra più forte che c’è in Serie B. Una squadra che potrebbe giocarsela con tante squadre che militano in Serie A. Non voglio togliermi responsabilità e darle a Fabio, però è un dato di fatto. Poi è ovvio che le partite possono andare in ogni direzione perché il calcio è così. Ma sulla carta, anche se sulla carta non si fa niente, è una squadra veramente forte".
Infine sulla formazione: "Sicuramente cambierò rispetto a come siamo usciti dall’ultima partita anche a livello fisico, cercherò di valutare le caratteristiche della partita, le qualità dei giocatori avversari e cercherò di mettere la formazione migliore a fronte di tutto questo. Mi piacerebbe un giorno mettere le maglie in mezzo allo spogliatoio e dire: ‘decidetela voi la formazione’. Da questo punto di vista vedo qualcosa di atipico, tanta partecipazione da parte di tutti e tutti hanno ben chiaro cosa dobbiamo fare. A volte riesce meglio, a volte no, però questa è un’arma che abbiamo e che dobbiamo custodire con tanta, tanta cura".