Il Brescia non può esonerare Inzaghi: spunta una clausola contrattuale che lo impedisce
Quarantaquattro tecnici in trent'anni di carriera sportiva, numeri che valgono l'appellativo di "mangia-allenatori". Con l'ultimo, in ordine cronologico, che risponde al nome di Filippo Inzaghi.
Il riferimento è ovviamente alla situazione relativa al Brescia, dove patron Massimo Cellino ha deciso di fare fuori il tecnico - nonostante un attuale terzo posto in classifica - per una distanza di vedute a dire del presidente incolmabile: in soldoni, Inzaghi pare aver pagato gli screzi sul piano delle scelte tecniche su modulo e formazione e sull'impiego di Rodrigo Palacio.
Era tutto pronto per il ritorno di Diego Lopez, richiamato a Brescia per la terza volta, ma quando tutto sembrava fatto, ecco che il tesseramento dell'allenatore salta, con il presidente che pare deciso a richiamare il citato Inzaghi, al quale l'esonero era stato comunicato già nel pomeriggio di ieri.
Stando a quanto riporta Sky, dietro tutto questo c'è una clausola nel contratto tra Inzaghi e il Brescia che vieta l'esonero dell'allenatore nel caso in cui la squadra si trovi dal primo all'ottavo posto della graduatoria (ultima posizione utile per i playoff). I legali del mister, forti dei numeri, si sono già messi a lavoro per invalidare il provvedimento del presidente, e ora è attesa per i pareri definitivi da parte degli organi competenti.
Inzaghi verrà quindi sicuramente reintegrato, ma la situazione non è affatto rosea.