Lovisa: "Fiorentina l'occasione per mio figlio Ale. Matteo cresciuto col Pordenone"
Un particolare mercoledì in casa Lovisa, dove il calcio è una questione di famiglia.
Mauro Lovisa, presidente del Pordenone, ha potuto assistere ieri alle gesta del figlio minore Alessandro Lovisa, che con la Fiorentina, dopo aver battuto la Juventus anche con un suo gol, ha raggiunto la finale di Coppa Italia Primavera, ma può anche "coccolare" il figlio maggiore, Matteo Lovisa, responsabile dell'area tecnica del club friulano; che sta ben figurando in B.
Di questo lieto momento, il patron neroverde ha parlato ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com.
Ottimi traguardi per la Fiorentina Primavera, suo figlio Alessandro è stato determinante anche in Coppa. Soddisfatto?
"Sono davvero molto felice, non solo per il gol siglato ieri, ma anche per la crescita che Alessandro sta mostrando. E' un centrocampista con caratteristiche particolari, è sempre in area e ha sviluppato il vizietto del gol, ne ha già siglati cinque in stagione, e sto notando che adesso tocca molti palloni sprecandone pochissimi. Dispiace per i due mesi di stop dovuti all'infortunio, ma si sta riprendendo bene, e per tutto questo ringrazio la Fiorentina: è un ambiente dove si trova molto bene, e anche la città gli piace molto, tanto che se prima tornava poco a casa, adesso non torna praticamente mai (ride, ndr). Spero di vederlo presto anche in prima squadra, sarebbe bellissimo".
Magari anche a Pordenone, il prossimo anno?
"A Pordenone meglio di no, è meglio se matura da un'altra parte. Ha molti margini di miglioramento, e una piazza importante come la Fiorentina fa davvero al caso suo".
A Pordenone c'è però l'altro suo figlio Matteo. Dei notevoli risultati li ha raggiunti anche lui...
"Matteo è un ragazzo molto più maturo della sua età, che vive già di calcio 24 ore su 24. A differenza del fratello, più mattacchione, parla poco, è molto schivo, ma è un bravissimo ragazzo, umile e con voglia di fare: in Europa è il direttore più giovane tra le varie prime e seconde leghe, e qua è ben visto anche da tanti club importanti. Questo a dimostrazione della sua serietà. Spero ci possano essere anche per lui prospettive di livello".
Cosa la rende più orgoglioso dei suoi figli?
"Per un genitore non è mai facile parlare dei figli, ma io sono davvero orgoglioso di loro. Sono ragazzi equilibrati, lavoratori, con dei valori. Ma molto della loro riuscita dipende anche dall'equilibrio famigliare che hanno sempre avuto, e in questo senso è stata determinante la loro mamma, mia moglie Tiziana. Ha fatto molti sacrifici soprattutto quando i figli erano piccoli, ma ha dato loro tanta serenità, e nello sviluppo personale e della carriera questo aspetto, che può sembrare banale, conta invece tantissimo".
A proposito di serenità, è forse quella che sta mancando al suo Pordenone?
"Proprio ieri ho parlato alla squadra, dicendo ai ragazzi di recuperare quell'entusiasmo di inizio anno, perché senza quello non si fa niente. Siamo in linea con i nostri programmi, non dobbiamo avere pressioni di nessun genere: pensiamo tranquillamente a raggiungere la salvezza, quei circa 45 punti, poi vedremo come ci potremo divertire".
Questione stadio: ci sono sviluppi sul nuovo impianto per riportare la squadra in città?
"Intanto voglio ringraziare la famiglia Pozzo e l'Udinese per la disponibilità e la collaborazione che hanno mostrato con noi. Però presto presenteremo qualcosa di importante, a Pordenone. Nel frattempo si è anche ampliata la base societaria, è un piacere vedere che tanti imprenditori hanno piacere a sposare il nostro progetto".