Cosenza, retromarcia sull’allenatore: Alvini resta, almeno per ora
Il Cosenza fa marcia indietro sulla guida tecnica, e non è la prima volta. Basta ricordare il duello tra Zaffaroni e Bisoli di qualche stagione fa per sedersi sulla panchina silana. Alla fine, nessun cambiamento: per il momento, Massimiliano Alvini resta al timone, salvo sorprese.
Nei giorni scorsi il direttore sportivo Delvecchio aveva sondato la disponibilità di Cristiano Lucarelli, che si era detto pronto ad accettare una situazione complessa, per usare un eufemismo. I due si conoscono dai tempi della Nazionale e Lucarelli, ancora sotto contratto con il Catania fino al 2026, aveva già vestito la maglia rossoblù nella stagione 1995-96, guadagnandosi l’affetto della tifoseria. Avrebbe probabilmente potuto rinunciare a parte dei circa 280mila euro ancora da percepire dagli etnei, ma alla fine l’accordo non è stato raggiunto, principalmente per motivi economici. Una mancata svolta che ha deluso i tifosi, già in aperta contestazione con il presidente Guarascio.
Nel frattempo, la società ha alleggerito il monte ingaggi risolvendo il contratto con Luca Strizzolo. L’attaccante, arrivato in prestito dal Modena in estate, è rientrato ai canarini, che lo hanno poi ceduto alla Triestina.
Numeri impietosi per il Cosenza
La classifica parla chiaro: ultimo posto con 18 punti, a -7 dalla zona playout. Mancano ancora 14 partite, quindi la salvezza è aritmeticamente possibile, ma la squadra avrebbe avuto bisogno di rinforzi già a inizio mercato invernale, soprattutto con elementi di esperienza. I risultati recenti sono allarmanti: appena 4 punti nelle ultime 11 gare, un record negativo per il Cosenza in Serie B.
Alvini non vince dal 3-2 contro il Brescia del 9 novembre e, in casa, addirittura dal 15 settembre (2-1 contro la Sampdoria). Motivi più che validi per pensare a un cambio in panchina, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il suo contratto biennale, che lo rende difficile da esonerare. Lo riporta Tuttosport