Udinese, Campoccia: "Le seconde squadre costano una follia. Meglio incentivare i giovani"
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"Dobbiamo cercare di ridare valore al nostro campionato". Il vicepresidente dell'Udinese, Stefano Campoccia, vivrà da consigliere federale dopo essere stato eletto lo scorso lunedì in quota Lega Serie A. Sembra una formula facile facile, sarà invece una montagna da scalare, considerando che la discesa è stata senza freni negli ultimi anni in termini di investimenti, risorse e appeal. "Le idee ci sono e mi ha fatto piacere avere l'appoggio di 14 club su 20", racconta l'avvocato trevigiano al Messaggero Veneto.
Campoccia, quale è il mandato che avete ricevuto dall'assemblea dei club?
"Sarà fondamentale riposizionare la Serie A più in alto, creando interesse in Italia e all'estero. La Premier League è il torneo trainante, riesce a garantirsi risorse inimmaginabili per le nostre società, ma è soprattutto un prodotto che si vende bene, cosa che noi non siamo riusciti a fare più, per tutta una serie di motivi".
Tagliamo subito la testa al toro: lavorerete per un campionato a 18 squadre?
"No, difenderemo il nostro format a 20. Ho usato non a caso il verbo difendere: dobbiamo difendere 70 eventi che ci verrebbero sottratti nel caso di una riduzione di due squadre. Qui appena liberi uno slot qualcuno lo occupa, altro che tutela dei calciatori. Tra l'altro, come avete potuto vedere, gli ultimi spazi liberi sono stati sfruttati dai “feudatari”. La Fifa, per esempio, che ha varato il nuovo Mondiale per club".
Quindi Serie A 20 squadre anche in futuro e poi?
"Grazie all'istituto di intesa che ci permetterà di muoverci in modo più agile di concerto con la Figc, su temi che riguardano esclusivamente la massima serie, cercheremo di dare più forza alle nostre squadre e di varcare così i confini".
Pare di capire che la “potenza di fuoco” potrebbe essere aumentata chiedendo al Governo rimodulare il Decreto crescita.
"Se l'Inter è arrivata a giocarsi la Champions in finale col City degli sceicchi lo si deve anche a questo. La capacità di ingaggiare campioni alimenta il circolo virtuoso. Dal 2010 a oggi la A ha garantito un miliardo di euro al calcio attraverso la mutualità. Ormai siamo arrivati a 130 milioni a stagione. Dovremo essere bravi a fare capire che questi soldi possiamo garantirli solo se lo spettacolo sarà all'altezza".
A proposito di spettacolo. E di teatri. Gli stadi all'inglese sono ancora pochissimi, l'esempio dell'Udinese è una rarità...
"Sono stato in Inghilterra. I loro impianti sono fatti per il calcio e sono “televisivi”, riempiono gli occhi delle telecamere. Non servono gli stadi modello, bastano anche ristrutturazioni sapienti. Per garantirle bisognerebbe cercare di avere dei supporti finanziari adeguati, con rientri dei prestiti anche a 35 anni".
Campoccia, che mi dice delle seconde squadre?
"Che costano una follia. La Juventus riserva circa 7 milioni a stagione a questo progetto. Meglio incentivare l'acquisto di giovani. Italiani? Non solo. Il mercato è globale, ormai. Meglio avere otto stranieri e tre italiani forti che nove così così e due stranieri. Non siamo più negli Anni 80".
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