TMW RADIO - Falsini: "Chiesa può diventare un campione. Senza lui e CR7 la Juve era sesta"
L'ex difensore Gianluca Falsini, fresco di esperienza da allenatore della Reggina Primavera, ha parlato a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Niccolò Ceccarini: "Spinazzola sta facendo un Europeo, ma in generale un'annata grandiosa. Su di lui ci sono i migliori club europei, spero che riesca ancora a fare la differenza".
Meglio davanti che dietro, semmai.
"Nella fase di possesso è più bravo, con tutto il rispetto non è Maldini ma per il calcio moderno ha caratteristiche che fanno la differenza. Penso che gli abbia fatto la differenza aver giocato in attacco nelle giovanili. Ricordo che Gasperini diceva che nell'Atalanta era lui quello con la maggior velocità ciclica".
Il Belgio è leggermente più qualitativo dell'Italia?
"Nel reparto offensivo, se consideriamo i tre De Bruyne, Hazard e Lukaku. Nei quattro di difesa e nel portiere per me siamo superiori, così come a centrocampo. La differenza secondo me si vedrà lì. I centrocampisti italiani hanno più palleggio, davanti c'è meno forza fisica e velocità".
Suona come un all-in per loro.
"Questa generazione avrà un'altra grandissima opportunità tra un anno, ancor più di stasera. Non dimentichiamoci del Mondiale... Devono comunque tramutare in fatti il potenziale che hanno".
Stasera più da Berardi o Chiesa dal 1'?
"Mancini e i suoi sanno tutto, noi possiamo solo carpire notizie e umori. Berardi ha fatto tre partite ottime mentre con l'Austria non mi è piaciuto tantissimo. Chiesa invece ha le potenzialità per essere un campione. Col Galles ha giocato benissimo dall'inizio".
Alla Juve è cresciuto molto.
"Sì. Se quest'anno non avessero avuto lui e Ronaldo, sarebbero arrivati sesti o settimi. Anche in Champions gli ha risolto tante situazioni".
La differenza la può fare il ct stasera?
"Sì, Mancini tra l'altro mi sembra sia simile a Gasperini per volontà di dominare la partita in avanti. Non dimentichiamoci che Martinez con l'Everton fece grandi cose, però. Sono modi di fare calcio diversi, il Belgio aspetta e poi infila in ripartenza per sfruttare le caratteristiche dei suoi giocatori".
Cos'è successo alla Francia?
"Ho sentito tanti discorsi ma la verità è che non hanno giocato da squadra come è successo nel Mondiale di Russia. Lì dovevano vincere, stavolta invece si sono presentati con supponenza. Per talento erano la squadra da battere ma avevano la pancia piena".
Che ne pensa del ritorno totalmente slegato dal calendario del girone d'andata della Serie A?
"Non saprei, bisogna provarla. Sinceramente non mi fa impazzire ma forse l'hanno fatto per rendere più intrigante ed emozionante il campionato, mi viene in mente solo di puntare sull'appeal".
Che bilancio di questo suo ultimo anno?
"Secondo me positivo, a Reggio abbiamo avuto una stagione complicata per via del Covid, per di più se n'è andato il segretario a 3 mesi dalla fine, per cui ci siamo autogestiti. Un'annata in cui sono cresciuto sotto ogni punto di vista, ora sono pronto a nuove esperienze. Qualcosa in pentola bolle ma ancora per dire che la pasta è cotta è presto".
Come lo vede Italiano alla Fiorentina?
"Con Vincenzo ho giocato due anni a Verona e il suo CV parla chiaro: ha vinto o raggiunto sempre l'obiettivo. Parliamo di un allenatore moderno e giovane, Zeman ha detto che è il suo successore, quello che gli somiglia di più. Da una parte glielo auguro perché Zeman è uguale a spettacolo, ma dall'altra ricordo che non ha vinto tantissimo e che non sempre le sue squadre finivano avanti alla fine di quelle partite con tanti gol. Mi sembra più pragmatico ed equilibrato di Zeman ma i concetti sono quelli: calcio verticale, subito dagli attaccanti ed aggressività quando gli altri hanno il pallone. Lo Spezia giocava tanto con la difesa nella metà campo avversaria, una rarità in Italia. A Firenze non sono abituati a lottare per la salvezza e Vincenzo può essere l'uomo giusto per il rilancio".