TMW - Lazio, il futuro di Sarri non è in discussione a meno di crolli totali. Poi a giugno si valuterà
Maurizio Sarri non è in discussione e non lo sarà nemmeno nelle prossime ore. Nonostante il nervosismo che è palpabile nelle ultime settimane, basti vedere le risposte dell'allenatore nella conferenza stampa di ieri, anche se ha escluso la presenza del germe che l'anno scorso aveva citato dopo la sconfitta per 5-1 contro il Midtjylland. “Sembra strano a dirsi, visti i risultati, ma nel gruppo c’è un bel clima e bell’atteggiamento durante la settimana. Siamo fiduciosi, ma anche preoccupati perché non riusciamo a capire cosa ci sia successo. Un’idea ce l’ho ma la dico a loro, non a voi”.
Quel che risulta è che Sarri, al netto della situazione che sta venendo a crearsi, non verrà sostituito. A parte che c'è ancora fiducia da parte del club, fra il direttore sportivo Angelo Fabiani e il presidente Claudio Lotito, ma in generale c'è anche una questione economica che è secondaria, sì, ma fino a un certo punto. Sarri percepisce 4 milioni di euro all'anno e ha ancora ventuno mesi di contratto, visto che scadrà il 30 giugno del 2025. Difficile pensare a un esonero a campionato (e coppe) in corso, ma non bisogna fossilizzarsi nella prossima estate: il giro di panchine potrebbe liberare anche quella di Sarri nel domino che andrà a innescarsi.
In più c'è il fatto che lo spogliatoio è con l'allenatore, senza particolari problemi con nessuno. Quindi, al netto di crolli totali, il tecnico non verrà toccato.