TMW - L'uomo che portò CR7 a Madrid: "Senza di lui la Juve ha perso gol e spirito competitivo"
Intervistato in esclusiva a Madrid nel giorno di Real-Inter, l'ex presidente merengue Ramón Calderón ha raccontato il colpo Cristiano Ronaldo da lui realizzato nel 2009, commentando anche le difficoltà riscontrate dalla Juve dopo il suo addio in estate.
Oggi il Real ha un bel mix formato da giovani talenti ed esperti campioni. Qual è, fra i suoi numerosi colpi di mercato, l'acquisto che Calderón ricorda con maggiore orgoglio?
"Per i risultati raggiunti, sia personalmente che collettivamente, aver portato Cristiano Ronaldo al Real Madrid è stata una scommessa vinta e un indubbio successo. Io però non ho avuto alcun merito, ho fatto quello che qualsiasi presidente avrebbe fatto al mio posto. Era un'occasione unica che non potevamo perdere e, sebbene non sia stato facile convincere il Manchester, la decisione del giocatore ha reso le cose molto più facili. A quel tempo si pensava che pagare la cifra di 94 milioni di euro, che ho concordato io stesso con lo United, fosse eccessivo, ma - udite, udite - quello si è rivelato il colpaccio più economico della nostra storia. Ho anche ottimi ricordi di Fabio Cannavaro e Ruud Van Nistelrooy, con i quali continuo a mantenere un rapporto a distanza. Due esempi come giocatori e come persone, che ci hanno aiutati molto, in campo e negli spogliatoi, a vincere due campionati consecutivi dopo tre anni senza aver conquistato alcun titolo".
Come vede oggi il campionato italiano? È sorpreso dai risultati della Juve senza Cristiano Ronaldo?
"La Serie A è sempre stata un campionato molto competitivo, con club che sono un punto di riferimento nel calcio mondiale e con tifoserie davvero appassionate. In questa stagione sembra che Milan e Inter siano le migliori candidate allo Scudetto, anche se il Napoli non è da escludere. La Juve non è al meglio, ma è sempre una squadra da tenere in considerazione. Senza dubbio la partenza di Cristiano non l'ha favorita. CR7 è un giocatore che dà moltissimo alla compagine per cui gioca, non solo per i gol che segna, ma anche per il suo spirito competitivo che contagia i compagni".
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