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TMW - Ibrahimovic: "Non volevo in alcun modo andare al PSG. Mi sconsigliarono la Premier"

TMW - Ibrahimovic: "Non volevo in alcun modo andare al PSG. Mi sconsigliarono la Premier"
domenica 15 ottobre 2023, 18:00Serie A
di Raimondo De Magistris
fonte Dal nostro inviato, Luca Cilli

Zlatan Ibrahimovic e il suo primo trasferimento al Milan. L'ex centravanti svedese ne ha parlato dal palco del 'Festival dello Sport' organizzato a Trento dalla 'Gazzetta dello Sport': “I calciatori devono seguire gli allenatori che fanno tanta tattica, ma al contempo non devono seguirli del tutto. C’è tempo per impararla, anche dopo, la tattica non è importante. Nel 2010 andai al Milan: per me non era un momento facile perché l’allenatore voleva vendermi e il presidente no. Il Milan quando venne a giocare il trofeo Gamper chiese di me, ricordo che nel tunnel che portava al campo tutti i loro calciatori mi dicevano che dovevo tornare a Milano con loro. Finita la partita venne nello spogliatoio Ronaldinho, mi prese la mano e mi disse che dovevo tornare a casa con lui al Milan. Poi venne il boss, Adriano Galliani. Mia moglie con tutto il rispetto non sapeva chi fosse, mi chiese chi era e cosa voleva, gli dissi che era il big boss del Milan e che voleva portarmi lì. Mia moglie mi disse cosa stavamo aspettando ancora. La sera andammo a cena, Galliani voleva pagare con la carta del Milan ma non funzionava. Gli dissi che non funzionava perché aveva speso tutto per me".

Ancora sul Milan: "Avevo un buon rapporto con Silvio Berlusconi. Uomo carismatico, sa entrare nel cuore delle persone. Era mister Milan, ha cambiato la storia del calcio e del club. Mi ha dato felicità e gioia, mi ha riportato il sorriso dopo Barcellona. Da lì il rapporto è cresciuto e parlavamo di tante cose, mi diceva anche come dovevo giocare e come mi dovevo muovere in campo. Mi stimolava. A Parigi è stata un’avventura complicata. Io sinceramente non volevo andare via dal Milan, li avevo ritrovato la felicità. Prima di andare in vacanza dissi a Galliani che volevo incontrarlo e chiesi a lui di promettermi che non mi avrebbe venduto. Andai in vacanza. Dopo 3 settimane mi chiamò Mino ma non risposi. Quando rispondo dico subito che non voglio lasciare il Milan, ma lui aveva già fatto tutto con il PSG. Gli ho detto ‘no no, Ibra non va al PSG’. Avevano venduto me e Thiago Silva. Ho provato ad immaginarmi con la loro maglia, chiamai subito Leonardo e gli dissi onestamente che non potevo giocare in campi dove c’erano duemila persone. Ero abituato a 80.000 persone. Però poi piano piano mi convinsi ma alle mie condizioni. Nel contratto chiesi alcune clausole e condizioni assurde, dentro di me dicevo che non avrebbero mai accettato. Dopo due ore era tutto fatto. Raiola mi fece la battuta e mi disse ‘vuoi anche la bici?’ E risposi di si, anche la bici'”.

Ancora Ibrahimovic in un altro passaggio: "A 35 anni c’è stata la possibilità del Manchester United in cui arrivò Mourinho. Però avevo 35 anni e chiesi a tanti calciatori se era giusto andare in Premier League a quell’età. Sentii cinque giocatori e tutti mi dicevano di non andare perché se avessi fatto male si sarebbero dimenticato tutti di quanto fatto in precedenza. Allora presi la decisione: vado. Era la mia situazione. Gli altri camminano sull’acqua, io sul fuoco. Sono queste le situazioni e le sfide che mi caricano. In Inghilterra mi criticavano, dopo due mesi erano tutti dalla mia parte. In quella stagione in nazionale segnai in rovesciata. Come il tacco di Rafael Leao, se segni in quella maniera sei un genio. Io segnai in rovesciata, geniale. Andai a giocare anche in America. Quando sono andato via guardavano il baseball, ora con Messi di nuovo il calcio".

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