Suning sempre più nei guai: tre holding di Steven Zhang dichiarano bancarotta
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Continua la caduta libera del gruppo Suning e della famiglia Zhang. Dopo aver perso il controllo dell’Inter per l’incapacità di restituire il prestito ottenuto dal fondo Oaktree, nuovi guai finanziari si abbattono sull’impero costruito da Zhang Jindong. Il 26 gennaio 2025, scrive il Corriere dello Sport, la Corte Centrale di Nanchino ha accettato la richiesta di riorganizzazione fallimentare per Suning Appliance Group, Suning Real Estate Group e Suning Holdings Group, come comunicato lo scorso 7 febbraio dal National Enterprise Bankruptcy Reorganization Case Information Network, ente ufficiale per le procedure di bancarotta e riorganizzazione aziendale.
Proprio Suning Holdings Group era la società attraverso cui la famiglia Zhang aveva acquisito il controllo dell’Inter nel 2016, rilevando la maggioranza delle azioni dall’imprenditore indonesiano Erik Thohir. La stessa holding ha giocato un ruolo centrale nel tentativo di espansione internazionale del gruppo, culminato con pesanti investimenti poi rivelatisi disastrosi.
Il tracollo del colosso cinese
Le difficoltà di Suning affondano le radici in una serie di operazioni finanziarie rivelatesi fallimentari. Tra il 2012 e il 2020, il gruppo ha investito circa 10 miliardi di euro in realtà come Carrefour, Wanda e soprattutto Evergrande, il gigante immobiliare cinese travolto da una profonda crisi. Anche l’esperienza nerazzurra ha contribuito a peggiorare la situazione finanziaria. Attraverso Suning.com, il cuore del business del gruppo incentrato sull’e-commerce, Zhang Jindong gestiva una quota del 17,7%, mantenendo così il ruolo di secondo azionista dietro Taobao, che detiene il 20,09%. Altri azionisti importanti sono il fondo statale Jiangsu Xinxin Retail Innovation Fund Phase (17,05%) e Jiangsu Xinxin Retail Innovation Fund (5,61%).
Una parabola discendente
La parabola del gruppo Suning appare ormai inarrestabile. Le tre holding dichiarate in bancarotta rappresentano la colonna portante del conglomerato di Zhang Jindong e la loro riorganizzazione potrebbe sancire definitivamente il ridimensionamento del gruppo, che aveva tentato per anni di ritagliarsi un ruolo di primo piano nell’economia cinese e internazionale. Dopo l’uscita di scena dall’Inter, la famiglia Zhang si ritrova ora a dover affrontare il crollo delle sue principali attività imprenditoriali, in un contesto sempre più difficile per le aziende cinesi strette tra il rallentamento economico e l’incremento della pressione del governo centrale.
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