Salernitana super, spettacolo all'Olimpico. Tifo decisivo, numeri da record per la squadra
Vi abbiamo raccontato tante volte in queste settimane della costante crescita della Salernitana di Paulo Sousa. L'arrivo dell'allenatore portoghese è stato determinante per le sorti di una squadra che, con Davide Nicola, era letteralmente in caduta libera, a ridosso del Verona terzultimo e incapace di produrre gioco pur con un organico complessivamente ben costruito dalla società e dal direttore sportivo De Sanctis. Uno che avrebbe cambiato guida tecnica già tra settembre e ottobre avendo subodorato le difficoltà di un allenatore bravo come motivatore che subentra, ma che in diverse occasioni è stato esonerato quando è partito dall'inizio e doveva imprimere il suo marchio. I dati sono tutti a favore di Sousa: 12 risultati positivi su 14 (dieci consecutivi), prestazioni eccellenti contro Inter, Milan, Fiorentina, Napoli, Atalanta e Roma, miglior attacco tra le squadre che occupano la zona destra della classifica (solo in due circostanze nessuna rete all'attivo), lunga striscia positiva in casa, da +4 a +9 sulla zona retrocessione. Aggiungiamo il record di punti in A (39, contro i 38 del 98-99) e una media punti superiore a Nicola che, sì, ne ha conquistati 21 ma era incappato in una crisi clamorosa tra inizio novembre e inizio gennaio, coincisa con le otto sberle di Bergamo, una serie di ko casalinghi e l'1-0 di Verona che rischiava di destabilizzare una squadra che, per potenziale, mai avrebbe dovuto lottare per non retrocedere. Anche ieri si è vista la mano di Sousa. 3-4-2-1 a trazione anteriore, Candreva nella posizione giusta e non terzino, Dia a tutto campo senza compiti in fase di non possesso (lo ricordate a uomo su De Sciglio?) e palleggio sin dalla propria area di rigore.
Il 2-2 sta anche stretto agli ospiti che, spinti da un pubblico straordinario (5000 di lunedì, con restrizioni e una salvezza già in tasca...tanta roba!), l'hanno sbloccata con un capolavoro di Candreva raddoppiando col tacco di Dia, al sedicesimo centro stagionale che vale il terzo gradino del podio nella classifica marcatori. Solo una serie di rimpalli in area di rigore e qualche opinabile decisione arbitrale hanno sbarrato la strada verso il secondo successo sue due all'Olimpico, ma resta la prova da grande squadre e il dato che parla di 19 avversarie fermate su 19. In pratica, tra andata e ritorno, la formazione di Sousa ha ottenuto almeno un punto contro tutti. Ora la passerella finale all'Arechi con l'Udinese, con totale emergenza difensiva (appena tre interpreti a disposizione) ma un Arechi da 20mila per tributare il giusto applauso a una delle rivelazioni del campionato. Se la società dovesse riuscire a trattenere i pezzi pregiati aggiungendo un top player per reparto, la Salernitana potrà essere davvero la mina vagante della stagione 2023-24. E' vero che rifiutare 30 milioni per Dia o 15 per Coulibaly è dura, ma la proprietà ha parlato di progetto triennale che punta all'Europa e ha la forza economica e contrattuale per trattenere i big. In quel caso sarà proprio vero che il meglio deve ancora venire.