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Roma, Ghisolfi suona la carica: "L'Athletic ha una motivazione in più, ma noi siamo pronti"

Roma, Ghisolfi suona la carica: "L'Athletic ha una motivazione in più, ma noi siamo pronti"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 18:22Serie A
di Andrea Carlino

Nella vibrante cornice del "Nuevo San Mamés", con oltre duemila tifosi romanisti pronti a sostenere la squadra, il direttore sportivo giallorosso, Florent Ghisolfi, ha rilasciato importanti dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport, pochi minuti prima del fischio d'inizio della decisiva sfida contro l'Athletic Bilbao, ritorno degli ottavi di finale di Europa League. Un'occasione per analizzare il momento della squadra, l'importanza della posta in palio e le responsabilità dei singoli, in particolare quelle del bomber Dovbyk.

Ghisolfi, lo stadio San Mamés è noto per la sua atmosfera unica. Pensa che il fattore campo possa condizionare l'esito della partita o è un'esagerazione giornalistica?
"Assolutamente no, il fattore campo è sempre un elemento che dà una forza in più alla squadra di casa. Loro hanno una motivazione ulteriore, il fatto che non hanno la possibilità di giocare la finale qui. Questo può essere una pressione, ma anche una spinta. Noi, però, siamo pronti. Abbiamo i nostri campioni in campo e, soprattutto, abbiamo il sostegno della nostra famiglia, dei nostri duemila tifosi. Dobbiamo giocare la nostra partita, con coraggio e senza paura. Ci giochiamo tutto stasera e vedremo se torneremo a Roma con la qualificazione."

Serate come questa sono banchi di prova importanti per tutti: giocatori, allenatore, società. C'è un giocatore in particolare che lei si aspetta faccia la differenza stasera? Pensiamo a Dovbyk, che la Spagna conosce bene...
"Sì, serate come queste sono esami per tutti. E lei ha ragione, Dovbyk è un giocatore che conosciamo bene, abbiamo investito su di lui. Stasera deve dimostrare di poter essere il centravanti della Roma, del presente e del futuro. Con lui parliamo con grande trasparenza. Non è facile inserirsi in una realtà nuova come la Roma, ha bisogno di tempo, ma ha già mostrato la sua qualità, la sua mentalità. L'anno scorso ha segnato diciassette gol e anche quest'anno, quando è stato chiamato in causa, ha disputato buone partite. Ha avuto alcune difficoltà, è vero, e in quel momento Shomurodov ha fatto un ottimo lavoro. Ma la cosa importante è che siamo una squadra, una famiglia. In questo momento non conta chi inizia la partita o chi la finisce. Dobbiamo dimostrare che siamo un gruppo unito, una grande famiglia."

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