Rivedi Martinelli dopo l'esordio europeo: "Ansia in pullman. De Gea maestro e idolo"
"Serata positiva, abbiamo vinto, clean sheet... quindi bene, sono contento". Ha esordito così Tommaso Martinelli ai microfoni di Sky Sport, al debutto stagionale e proprio al Franchi, in Conference League nel successo straripante per 7-0 sul LASK alla sesta giornata.
Ma come ti sei sentito? Emozione?
"Ansia prima, nel pullman, ma quando sono entrato in campo ero nella mia bolla e stavo bene. Quindi ero tranquillo, anche grazie alla squadra".
Davi consigli a De Gea per parare i rigori, perché tu sei uno specialista. Ma oggi che consigli ti ha dato?
"Ieri mi ha chiesto quali guanti usassi. Poi mi ha detto di stare tranquillo perché sono forte".
Saresti potuto andare in prestito, ma sei rimasto. E anche per De Gea.
"Certo, David per me è come un maestro. È sempre stato un idolo, quando ho saputo la notizia ho iniziato a chiamare tutti i miei amici perché non ci volevo credere. Poi quando è arrivato al centro sportivo è stata un'emozione immensa. Un ragazzo d'oro, cerco sempre di prendere qualcosa da lui. Fuori dal campo soprattutto, perché in campo lo si vede quanto è forte. Ma l'approccio alla partita, cose che fuori dal campo voi non vedete, ma che io ho la fortuna di vedere".
Sei così giovane, ma da piccolino chi guardavi da portiere come modello? E nel settore giovanile hai avuto un maestro di riferimento?
"In ogni allenatore cerco di prendere qualcosa, maestro principale Quintavalle, che me lo sono tatuato anche sul braccio. Il mio idolo? Beh, Buffon e anche ora Donnarumma. L'anno scorso ho avuto Savorani, che allenava anche in Nazionale, mi diceva come si allenava e quanto fosse forte. All'estero guardavo De Gea e Courtois".