Riccardo Gaucci alla guida dell'Assisi: "Non ci poniamo limiti. Bisogna sognare in grande"
Intervistato dall'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, Riccardo Gaucci ha parlato del rapporto con il padre, ex presidente del Perugia e scomparso nel 2020: "Non ci siamo parlati per una decina di anni, ma il tempo guarisce tutto. Andavo nella Repubblica Dominicana, però nelle ultime visite non mi riconosceva: aveva l’Alzheimer. Io e mio fratello passammo cinque giorni in carcere per causa sua. Questo dramma economico e giudiziario si sarebbe potuto evitare se lui non si fosse incaponito.
La banca che fino ad allora aveva sostenuto l’azienda di pulizie alla base della sua fortuna (la Milanese, ndr) gli chiese di rientrare e, lui all’incontro decisivo, non volle trattare su una rateizzazione. Da qui la valanga. Io e Alessandro non sapevamo nulla e ci ritrovammo arrestati, in prigione". Dal carcere all'Assisi, club che milita in Prima Categoria: "Come diceva mio padre, bisogna sognare in grande. L’Assisi è in Prima categoria, ma abbiamo l’ambizione di crescere, fino a dove non lo sappiamo. Non ci poniamo limiti.
Ora lottiamo per salire in Promozione (la squadra è prima nel girone,ndr), poi si vedrà. Non siamo una società, una srl, ma potremmo diventarlo e tramite un amico abbiamo risuscitato il marchio Galex, l’azienda sponsor tecnico del Perugia e delle altre nostre squadre, travolta dal fallimento".