Reina: "Prossimo anno al Milan, poi potrei smettere. Napoli? Magari torno da allenatore"
Pepe Reina, portiere di proprietà del Milan ma attualmente in prestito all’Aston Villa, ha parlato durante una diretta Instagram sulla pagina ‘Che fatica la vita da bomber’: “Ho avuto la fortuna di avere una gran bella carriera, in società importanti, lasciando molti amici per strada, conoscendo 4 culture diverse in 4 paesi diversi. E’ una ricchezza enorme, anche per i miei bimbi che adesso parlano 3 lingue”.
Io apprezzato prima come uomo che come calciatore?
“E’ più importante lasciare il segno come uomo piuttosto che come calciatore. Il nostro lavoro è svolto in un mondo effimero, dura quanto dura. L’uomo invece resta per tutta la vita”.
Tornare al Napoli in futuro? “Mi sa che sarà dura. Mi mancano 1-2 anni di carriera, penso che il mio tempo nel calcio finirà dopo il prossimo anno a Milano. Non si sa mai in futuro, ma come giocatore non avrò possibilità. Come allenatore, chissà”.
Il Milan e il futuro? “Finito il prestito all’Aston Villa dovrò tornare, l’idea è fare lì l’ultimo anno di contratto che mi rimane”.
Di quale squadra sono tifoso? “Non tifo.. da piccolo ero del Barcellona, ma oggi penso alla Nazionale spagnola. Poi il Liverpool, che mi è rimasto nel cuore più delle altre squadre. Ma le stimo davvero tutte, quelle in cui sono stato”.
Cosa penso di Dries Mertens? “Un grande amico, come giocatore non si discute. Poi la gente lo sa, Ciro è una grandissima persona, di spessore, con grandi valori che raramente si trovano nel mondo del calcio”.
Dove mi sono divertito di più? Per l’ambiente familiare al Liverpool, fuori dal campo al Villarreal, giocando nel Napoli di Sarri. Mai giocato così bene”.
Dove si mangia meglio? “A Napoli”.
Cosa ho pensato al gol di Inzaghi in Champions segnato con la schiena? “Che sfiga… che dovevo pensare. Speravo fosse mano, o fuorigioco. Alzai il braccio per provarci, ma era tutto regolare. Ha avuto la fortuna di essere là in mezzo e di segnare. Anche il secondo è stato un po’ così… Era il destino”.
L’allenatore che mi ha fatto crescere di più? “Benitez. Il più cattivo? Uno non cattivo, ma un po’ permaloso è Brendan Rodgers. Poi con Hodgson ho avuto qualche difficoltà, il suo modo di intendere il calcio era molto diverso dal mioIl più buono? Kenny Dalglish e Del Bosque”.
I portieri più forti in attività? “Alisson, Oblak, Donnarumma e Neuer”.
Cosa penso di Donnarumma? “E’ una forza della natura, sembra nel calcio da 10 anni ma ha solo 21 anni. E’ tanta tanta roba”.
Il più forte di sempre in porta? “Mi è sempre piaciuto Zubizarreta, era il mio idolo. Ma tanti hanno segnato la storia del ruolo: Buffon, Casillas, Schmeichel, Yashin, Maier. E’ dura sceglierne uno, non sarebbe giusto per gli altri”.
Il difensore che mi ha dato più sicurezza? “In un momento, Koulibaly era qualcosa di straordinario. In nazionale Sergio Ramos. A Liverpool Agger-Carragher. Difficile scegliere, ce ne sono stati tanti forti. Negli ultimi anni, la coppia Koulibaly-Albiol se era a posto era fenomenale”.
Chi mi sarebbe piaciuto avere in difesa? “Maldini sicuramente, era tanta roba. Solo vederlo giocare contro era straordinario, è stato un riferimento per tanti difensori. Uno così lo vorrei sempre in squadra”.
Giocatore più forte in attività? “Messi”.
I miei 5 figli? “Fino a un po’ di tempo fa avevamo 2 maschi e 2 femmine e stavamo bene così. Poi abbiamo vinto la Coppa Italia col Napoli, nel 2013-2014. Eravamo felici in quel momento e dopo un mese circa abbiamo scoperto di aspettare il quinto filgio”.