Ranieri ha ritrovato i gol, ora la missione è sistemare la peggior difesa del campionato. I nuovi innesti, le gerarchie, i moduli
Assestare la linea difensiva deve essere il primo “step”. Ranieri è un profondo conoscitore di quelle che sono le mancanze, vive la squadra in maniera maniacale giorno dopo giorno. Al momento il Cagliari ha la peggior difesa del campionato, con 21 gol incassati. Che se rapportati alle 10 gare finora giocate significa due reti a partita. Un po’ troppo, anche dando alla squadra il beneficio del dubbio considerato qualche infortunio ed i ritardati arrivi di taluni elementi dopo le trattative estive come Hatzidiakos e Wieteska i quali, fors’anche per difficoltà di comunicazione, hanno tardato ad inserirsi.
Probabilmente nella sfida contro il Frosinone, ultima in ordine di tempo in campionato, si è toccato il fondo. Passi per le quattro reti incassate alla “Unipol Domus” dalla Roma, le tre con Fiorentina e Milan (in casa della Viola e con i rossoneri di Pioli a Cagliari), tutte formazioni di prima fascia quanto a spessore tecnico, ma contro il Frosinone non era proprio il caso di farsi infilare con tanta facilità. Da Soulé in primis che, in occasione del suo secondo gol, pareva aver affondato la lama nel burro. Fortunatamente poi è arrivata la reazione che ha consentito al Cagliari di centrare addirittura l’intera posta recuperando i tre gol di svantaggio e mettendo a segno con Pavoletti la rete della vittoria in soli venti minuti. Un record per il campionato italiano. Mai nella storia una squadra con un simile “handicap” a quel punto della gara era riuscita a vincere una partita. Ma è necessario guardare il bicchiere mezzo pieno dalla parte vuota. Analizzare le manchevolezze.
Sinora Ranieri ha cercato le rotazioni per trovare il giusto assetto.
Sono finiti in panchina gli stessi Hatzidiakos e Wieteska, che erano arrivati a Cagliari con ben altre prospettive essendo titolari nelle Nazionali dei loro paesi (Grecia e Polonia nell’ordine).
Goldaniga ha scalato posizioni nelle gerarchie sino a trovare un posto di titolare in queste ultime due partite, mentre Dossena ha confermato i progressi, anche se talvolta incappa in ingenuità colossali che magari in serie B non avevano conseguenze, ma nella massima serie non vengono perdonate.
A tre o a quattro la linea difensiva finora ha sempre tentennato. Nandez è una sorta di jolly con licenza di proporsi sulla catena esterna destra, ma ha ovvie carenze quando deve ripiegare non essendo mai stato un difensore pure. Quella di utilizzarlo in quella porzione di campo è stata un’idea che Ranieri ha avuto vedendolo giocare nella Nazionale uruguaiana dove le prestazioni di Nandez in quel ruolo sono sempre state sopra le righe. G
ià nella gara di Coppa Italia ad Udine si è visto qualche timido miglioramento: Wieteska e Hatzidiakos sono tornati in auge tenendo la posizione con sufficiente disinvoltura ed anche Obert ha fatto la sua parte. Certo, l’Udinese non era nella formazione tipo essendo scesa in campo imbottita di giovani, però è sempre stato confronto di una certa consistenza.
Ora tutto il reparto arretrato è atteso ad una conferma nel prosieguo della stagione. A cominciare dal difficile impegno di oggi con il Genoa alla “Unipol Domus”. Uno snodo importante, se non cruciale, che potrà confermare i progressi oppure evidenziare se il tecnico dovrà ancora lavorare sodo per raggiungere l’assetto ideale.