Polveriera Lazio, col Torino è una finale. Da oggi scatta il ritiro: l’anno scorso portò bene due volte
Nervi tesi a Formello. Tra Lotito e la squadra, Lotito e Sarri, Sarri e la squadra. Normale visto l’andamento della Lazio in campionato, con 4 punti in 5 partite: è il peggior inizio di stagione dall’era dei 3 punti in Serie A. Sarebbe strano e un problema se fosse accaduto il contrario, ovvero che non si registrasse alcuna reazione. Invece tutti sono consapevoli di dover fare meglio, da questo deriva la rabbia. Che deve essere trasformata in adrenalina domani contro il Torino, in quella che si può definire come una finale della Lazio. Novanta minuti spartiacque per l’annata biancoceleste, compromessa sì, ma non ancora da cestinare.
A Sarri il compito di preparare la gara sul doppio filo, mentale e tattico. Perché all’Olimpico non arriva una squadra qualsiasi, ma quella di Juric che per il suo modo di stare in campo ha sempre messo in difficoltà la Lazio: l’ultimo successo è del 1 novembre 2020 . Una bestia nera, il Torino, che mette paura all’ambiente biancoceleste. Sarri e i suoi giocatori dovranno trovare il modo per eludere le marcature asfissianti a tutto campo dei granata, ma anche trovare la giusta serenità in un momento complicatissimo. Riuscirci, è davvero difficile. Per questo - oltre che per punizione - Lotito e Sarri hanno cancellato ieri il giorno libero alla squadra, imponendo poi da oggi il ritiro obbligatorio a Formello. È la terza volta che scatta nell’era Sarri e ha sempre portato a risultati: a ottobre 2021 con la Fiorentina e lo scorso marzo contro la Roma nel derby. Che sia di buon auspicio anche domani.