Pavard e Sommer, anche una rivincita. Quanto spese l'Inter per strapparli al Bayern

Benjamin Pavard e Yann Sommer sono stati tra i grandi protagonisti della qualificazione dell'Inter alle semifinali della Champions League 2024/25. Nel momento più complicato della partita, il difensore francese col suo colpo di testa ha ristabilito la parità a San Siro e ha riportato la qualificazione sui binari nerazzurri. Poi nel finale, sul 2-2, ci ha pensato il portiere svizzero a salvare il preziosissimo pareggio. A proteggere i pali nerazzurri in una partita che ha visto il Bayern proiettarsi tutto in avanti nell'ultimo quarto d'ora alla disperata ricerca del gol del 2-3.
Benjamin Pavard e Yann Sommer si sono entrambi trasferiti dal Bayern Monaco all'Inter nell'estate 2023, a distanza di tre settimane. In quella sessione di calciomercato il primo a essere acquistato fu il difensore francese, un'operazione da 30 milioni di euro più bonus. Erano soldi che la società nerazzurra, nell'estate degli addii di Dzeko e Lukaku, voleva inizialmente investire sull'attacco, su quel Mehdi Taremi arrivato poi un'estate più tardi a parametro zero. Alla fine però viste le immediate risposte positive di Marcus Thuram si decise di andare al risparmio sull'attaccante di riserva, di riportare a Milano Marko Arnautovic per otto milioni più bonus, e di fare il grande investimento su una difesa orfana di Milan Skriniar.
Discorso diverso per Yann Sommer il cui tira e molla durò fino alla fine della finestra di calciomercato. Dopo aver ceduto André Onana al Manchester United per oltre 50 milioni di euro la società nerazzurra aveva bisogno di un nuovo numero uno titolare e puntò sull'esperienza dell'estremo difensore elvetico, un portiere che il Bayern voleva trattenere a tutti i costi e che costrinse l'Inter a pagare i soldi della clausola (sei milioni di euro, ma fu concesso il pagamento in due rate) pur di portarlo a Milano. Una operazione fortemente voluta per un calciatore che qualche mese più tardi avrebbe compiuto 35 anni. Anche in quella circostanza, Marotta e Ausilio hanno avuto ragione.
