"Nun posso di’ de no". Ranieri torna alla Roma, i retroscena dell'unico sì possibile
Ieri sera, in compagnia della moglie Rosanna e del manager Pietro Chiodi, Claudio Ranieri si è imbarcato sul volo British Airways 547 per Londra, la sua seconda casa, e ha raggiunto velocemente il quartier generale dei Friedkin. Non aspettava altro e per la verità un po’ se l’aspettava. Tanto che negli ultimi giorni, come un giovane emergente e non come il più esperto degli allenatori, si era messo a studiare con attenzione le partite della squadra del cuore e l’organico per capire dove e come intervenire, nel caso fosse arrivata la chiamata.
È stato il presidente Dan a rompere gli indugi a 48 ore dall’esonero di Juric. Non volendo/potendo investire su un programma pluriennale a metà novembre, ha capito che lo spettro delle possibilità si stava riducendo. Tanti allenatori non volevano prendere in pugno la Roma in questo momento senza la garanzia di un progetto di ampio respiro, sottolinea il Corriere dello Sport.
Lo stesso Vincenzo Montella, che è stato per molte ore il candidato forte per il ruolo e che curiosamente sostituì proprio il dimissionario Ranieri nel 2011 a Trigoria, è stato sondato ma non avrebbe mai accettato di lasciare la nazionale turca per un contratto di sette mesi. E bisogna anche comprenderlo, al di là dell’affetto per il luogo amato che lo ha fatto vacillare. Così, piano piano, si è arrivati alla soluzione più logica e romantica: il Ranieri-ter, al quale bisogna aggiungere il breve periodo da calciatore negli Anni 70.