Napoli, verso Monza ma con la testa già al futuro: la rivoluzione è già iniziata
Situazione davvero complessa per Francesco Calzona verso la gara di Monza. Il terzo tecnico di questa stagione partenopea, arrivato dopo i disastri di Garcia e Mazzarri, si ritrova praticamente già condannato alla prima sconfitta in campionato ma in questi giorni ha insistito su quanto detto già dopo la brutta sconfitta interna con l'Atalanta: bisogna tirare fuori l'orgoglio per evitare un finale fallimentare (ed umiliante).
La testa c'è ancora?
A pesare non soltanto il discorso puramente numerico legato alla classifica, con la Champions League ormai lontana anche tramite quinto posto, quanto soprattutto la difficoltà nel motivare la squadra campione d'Italia nel rincorrere l'Europa secondaria. Come non è semplice tenere sul pezzo chi è certo di andar via, chi conta di partire, chi deve rinnovare o chi semplicemente assiste già alle manovre della società in vista della prossima stagione con un ds in uscita come Meluso, ma al momento unico dirigente al fianco della squadra, ed un altro come Giovanni Manna in arrivo per gestire la lunga estate della rivoluzione tecnica.
Non è ancora finita
Francesco Calzona insiste su questo. C'è bisogno di una reazione, cancellare alcuni atteggiamenti visti con l'Atalanta prima ancora dei problemi tecnici o tattici, per poter chiudere quantomeno dignitosamente e dare alcune indicazioni alla società su come - e soprattutto con chi - ripartire in estate. Ed in questo senso anche l'Europa League o la Conference aiuterebbero il club nella rifondazione a non restringere troppo la rosa in modo da poter rivoluzionare l'organico immaginando magari anche seconde linee da lanciare, valorizzare ed integrare proprio in una competizione europea inizialmente secondaria.