Motta via, la Juventus torna a esonerare: solo sette precedenti nella storia del club

Il futuro di Thiago Motta è deciso, la Juventus torna a esonerare un allenatore a campionato in corso. Una scelta molto rara nella storia del club bianconero, tradizionalmente restio a prendere provvedimenti in corso d’opera e più propenso a operare una svolta a fine stagione. Tecnicamente, l’ultimo tecnico esonerato prima della fine del campionato è stato Massimiliano Allegri, salutato e sostituito da Paolo Montero a due giornate dalla fine dello scorso campionato. Si trattava, però, di una stagione sostanzialmente già conclusa, e la separazione prendeva le mosse da quanto accaduto dopo la finale di Coppa Italia vinta con l’Atalanta.
Per trovare l’ultimo allenatore esonerato dalla Juve a campionato davvero in corso d’opera, bisogna tornare indietro di 15 anni, al 29 gennaio 2010. In quella data, Ciro Ferrara veniva “sollevato dall’incarico”: al suo posto sarebbe arrivato Alberto Zaccheroni. A sua volta, l’ex difensore era subentrato a Claudio Ranieri nel corso della stagione precedente, a due giornate dalla fine del campionato come nel caso di Allegri-Montero ma con la Champions ancora da mettere al sicuro. Per la cronaca, Ranieri dirà in prosieguo di tempo: “non sono stato mandato via dalla Juve”, lasciando intendere - senza poi tornare su quanto accaduto - che il divorzio fosse legato a divergenze di altra natura.
L’esonero di Ranieri, in ogni caso, aveva rappresentato la rottura di una lunghissima tradizione in casa Juventus. Per trovare un precedente, bisogna tornare indietro di addirittura quarant’anni, alla stagione 1969/1970, quando il club salutò Luis Carniglia dopo appena sei giornate di campionato. Tra Carniglia e Ranieri, l’unico allenatore bianconero “cambiato” in corso d’opera è stato Marcello Lippi, che però si dimise - il club chiamò Ancelotti al suo posto - e non fu esonerato dalla società. Anche prima di Carniglia, gli allenatori “silurati” dalla Juventus restano pochissimi: il primo fu Sandro Puppo, a cinque giornate dalla fine del campionato 1956/1957, con la squadra a rischio retrocessione; stessa sorte toccò a Ljubisa Brocic, il tecnico della prima stella nel ’58 esonerato nel successivo campionato 1958/1959, e a Paulo Amaral, salutato nel 1963 dopo mesi di diverbi interni. Un’eccezione, più che una rarità.
