Moratti: "Prima i giocatori li studiavi giorno per giorno, ora sai già tutto. Uno che mi ha colpito? Urbanski"
"Considero la partita contro il Milan un promemoria utile a ricordare quanto pericoloso e imprevedibile sia il calcio". Parola di Massimo Moratti, che sembra prendere con filosofia il derby perso. Raggiunto da Libero, l'ex presidente dell'Inter torna così sulla stracittadina: "Non me l'aspettavo, penso che nessuno se l'aspettate. È una sconfitta che può avere anche una valenza positiva: non è gravissimo lasciare qualche punto e la sconfitta può dare alla squadra la consapevolezza di quale sia la giusta mentalità a certi livelli":
Sui ricordi legati ai nerazzurri ha detto: "Ai primi posti c’è l’affetto delle persone, il ricordo di quei momenti in cui le cose andavano così così e mi sono trovato sorretto, aiutato e benvoluto dai tifosi. Mi hanno fatto sentire parte integrante di qualcosa. Poi rimangono indelebili Vienna e Madrid. Quel 22 maggio la capitale spagnola era bellissima, una giornata di sole meravigliosa e poi quella partita andata via liscia così…".
C’è qualcosa che le manca?
“Era bello scoprire giorno per giorno le caratteristiche di un calciatore, consumare le notti osservandone le caratteristiche in videocassetta e provare a immaginarselo in campo, cercare di intuirne le potenzialità. Adesso arrivano e sai già tutto di tutti. Visti e rivisti, tranne qualche caso sporadico”.
Qualcuno recentemente ha catturato la sua attenzione?
“Devo dire che nei giorni scorsi mi è capitato di vedere Urbanski, sono rimasto colpito dal suo talento, mi sembra davvero bravo”.