Lukaku: "Dopo il ritiro penso che farò l'allenatore. Inizierò a fare i corsi UEFA A e B"

Nella sua intervista a Radio Crc, Romelu Lukaku, attaccante del Napoli, ha risposto a una domanda sulla possibilità di intraprendere la carriera da allenatore dopo il ritiro dal calcio giocato: "Penso di sì, una parte di me lo crede. Un'altra parte, però, ha ancora qualche dubbio. Alla fine della stagione inizierò i corsi UEFA A e UEFA B e vedrò cosa sento di fare".
Cosa ha provato quando ha segnato il primo gol al Maradona?
"Durante il riscaldamento ho sentito un calore incredibile dai tifosi, mai provato prima. Dopo la partita ho chiesto a Mertens se fosse sempre così, lui mi ha confermato che è una costante. L'urlo del pubblico ti spinge, mette pressione agli avversari. Quando succede, per loro diventa difficile, è una questione mentale che ti dà ancora più carica".
Quanto è importante la comunicazione tra attaccanti?
"È essenziale. Parliamo molto tra noi, con Raspadori, Simeone, tutti abbiamo caratteristiche diverse ma possiamo giocare insieme. Questo aiuta anche il mister a prendere decisioni e, se c'è intesa, i risultati arrivano. Siamo un gruppo affiatato anche fuori dal campo: ogni martedì organizziamo tornei di Call of Duty, siamo sempre 10-12 giocatori. Gioco ai videogiochi anche con i miei figli, tra Fortnite e giochi di calcio. Mio figlio? Quest'anno è al secondo anno all'Anderlecht, si sta divertendo. Vuole giocare in attacco, non in difesa. Sicuramente è più tecnico di me, all'Anderlecht lavorano molto bene. Io non interferisco con gli allenatori, ovviamente".
Qual è la parte di Napoli che preferisce?
"Mertens mi ha consigliato Posillipo, passeggiare guardando il mare mi dà pace. Non sono ancora riuscito ad andare sulle isole, con gli allenamenti è complicato. Ma il calcio per me viene prima di tutto, anche se ogni tanto staccare qualche ora fa bene".
